Si riparte in dehors



Nuove regole, nuovi colori, nuova stagione, nuove energie. 

Riaprono i posti in collina e riaprono i dehors dei locali in centro. Alcuni, riaprendo, presentano novità. E così, riaprendo al pubblico, comincia alla grande il nuovo corso di "ViaConMe" il locale di via San Gervasio di Roberta Rondelli e Lorenzo Spagnolo molto amato e molto frequentato sia per la posizione (il dehor rialzato così romano è un must davvero unico) che per le proposte (avendo mantenuto ed anzi accresciuto in questi anni un'identità ben riconoscibile). Nuovo corso, si diceva. Ed infatti d'ora in poi sarà meno ristorantino (uno dei pochi casi in cui il diminutivo non è denigratorio, anzi) e più bistrot (o bar a vin, se più ci piace). E per varare la nuova rotta, ecco dietro il bancone, e ai vini, Francesca Gori che chi ama bere ben conosce. Sono cominciate così le degustazioni del giovedì, momenti di incontro che, settimanalmente, permetteranno di conoscere, ed apprezzare, cantine ed etichette altrimenti difficili da trovare sul mercato (stantio, ripetitivo e poco curioso, in molti casi, quello bolognese). La prima presentata è stata, la settimana scorsa, la cantina Egger-Ramer di Bolzano. Famosa soprattutto, e giustamente, per il Lagrein (personalmente ho preferito la versione 2020 rispetto a quella, più importante e strutturata, del 2019) ha piacevolmente stupito con un PinotBianco fresco e pulito, ben equilibrato e dalla buona e piacevole persistenza. Il premio personale va però al Gewurtraminer 2020 scevro di tutte quelle sovrastrutture floreali ed acidule che spesso accompagnano espressioni di minor qualità e che invece in questo caso si propone ricco, pieno, gustoso e croccante. Davvero una bella scoperta.

Di giovedì 21, invece, la presentazione della cantina Tomassetti che ha i suoi vigneti sulle colline sopra Senigallia e produce,  da vigne biologiche da oltre trent’anni, Verdicchio, Trebbiano e Sangiovese lavorando esclusivamente con lieviti indigeni con fermentazioni spontanee. Durante la degustazione abbiamo potuto assaggiare, ed apprezzare, il "Mietitore" 2019 (Trebbiano al 100%), il "Cercanome" 2019 (Verdicchio in purezza), il "Balia" 2020 (un  rosato da Sangiovese 100%), il "ReNudo" un sangiovese 2019 ed il mio preferito (o almeno quello che più mi è sembrato concluso) il "Fricò", anch'esso del 2019, un blend di Trebbiano, Malvasia e Verdicchio ricco al palato con gusti e sentori erbacei e una sapidità davvero intrigante.



Stefano Righini

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