Tanti auguri, Liliana Segre

“Io purtroppo nella mia vita ho visto come si comincia a odiare qualcuno e come si insegna a farlo, mettendo prima la persona in ridicolo, poi facendo del bullismo e, dalle parole violente, si può passare ai fatti, arrivando a uccidere qualcuno” 

Sono parole di Liliana Segre che oggi compie 90 anni.

All’età di 13 anni venne deportata dal binario 21 della stazione Centrale di Milano al campo di concentramento di Auschwitz, dove fu separata dal padre che non rivide mai più.
All’ arrivo nel lager ricevette il numero di matricola 75190, che le venne tatuato sull’avambraccio e per circa un anno fu messa ai lavori forzati.
Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati ad Auschwitz, lei fu tra i soli 25 sopravvissuti.

“Noi sopravvissuti siamo soprattutto il nostro numero. Prima del mio nome viene il mio numero: 75190. Perché non è tatuato sulla pelle, è impresso dentro di noi, vergogna per chi lo ha fatto, onore per chi lo porta non avendo mai fatto niente per prevaricare; essendo vivo per caso, come lo sono io”.

Dopo la fine della guerra, e per ben 45 anni, non parlò, nemmeno in famiglia, delle atrocità dell’Olocausto e delle dolorose vicende personali. Oggi prosegue la sua missione di testimonianza soprattutto nelle scuole e con i giovani. Le sue parole raccontano l’orrore della persecuzione degli ebrei, della deportazione e dello sterminio di milioni di persone nei campi di concentramento.

Ed è proprio nell’intervista del 30 agosto scorso rilasciata al Corriere della Sera, è proprio ai giovani che fa un appello:
“Cari ragazzi, tocca a voi. Prendete per mano i vostri genitori, i vostri professori. In questo momento d’incertezza prendete per mano l’Italia”.

In un momento in cui troppo spesso assistiamo a fenomeni che si ripropongono in forme diverse, ma con lo stesso carico di orrore, quello che non possiamo permetterci sono le amnesie.

Grazie infinite a lei, Senatrice Segre per l’esempio, per non smettere di raccontare, perché nulla vada dimenticato. Per le parole scelte con estrema cura, per essere sentinella, punto di riferimento.  

Che il suo esempio possa arrivare a tutti.

Buon compleanno!


Giuliana Mongardi

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