Sono i racconti dei castelli, quelli veri e quelli immaginari.
Sono gli abbracci sopra e i sussurri sotto le coperte.
Sono le ore passate a guardarti giocare e i minuti passati a rispondere alle tue domande su come ci si trucca.
I momenti in cui ti stavamo aspettando ed i momenti a ragionare sul futuro.
Sono le chiacchierate con i nonni davanti lo schermo di uno smartphone; sono le gite in campagna, le estati al mare e gli inverni davanti al cammino.
Sono i costumi di "Mimmi" inviati dallo zio e il pianoforte rosso dell'altro zio.
Sono i gelati “giganti” di cioccolato "chiaro" e fondente; le caramelle al 'ciuccio'; il melone che mangeresti a vagonate e che non hai mai accettato non mi piaccia.
Sono gli attimi in cui gelosa vi guardo con papà cantare tutto il 'vostro' repertorio Disney e quelli in cui mi chiedi di interpretare "Кога сонцето заоѓа"...
Sono i pranzi e le cene durante le quali ti addormenti in braccio e gli aperitivi il venerdì sera con aranciata e patatine.
Sono i tuoi racconti di avventure con i cugini macedoni e le giornate rubate allo zoo di Skopje.
Ogni volta che ti presenti ad una persona completamente sconosciuta e ogni volta che delicatamente ti inserisci in un gruppo di bambini senza problemi.
I tuoi continui "rimproveri" da piccola perfezionista.
Il tuo spirito indipendente, la tua sincerità infantile, la vanità innata.
La fortuna di vederti crescere sempre più curiosa e dinamica nella sfortuna generale del lock down.
Di tutto questo e di tante altre cose io sono grata.
Marija Belicheva
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