Tra le numerose problematiche della società in cui viviamo, subiamo ancora oggi povertà e razzismo, purtroppo ambedue sempre in crescita.
Tuttavia è anche vero che, rispetto al passato, grazie al grande sviluppo tecnologico molti sport, tra cui il calcio, sono nettamente cresciuti dal punto di vista mediatico e, nonostante ciò abbia portato anche delle conseguenze negative, in certi casi ha permesso tramite le azioni dei calciatori di combattere proprio queste grandi piaghe mondiali.
Difatti lo sport, pur non offrendo un vaccino o una cura, cerca di elevare uomini e donne e stimola la società in cui viviamo ad agire secondo i valori di eguaglianza e rispetto reciproco, ispirando soprattutto i più giovani a non subire in silenzio ma di prendere posizione per coltivare la speranza di vivere un mondo migliore.
Durante questo periodo di grande sconforto e dissesto sociale, è da sottolineare l’azione di Marcus Rashford, attaccante ventitreenne del Manchester United che nei giorni scorsi ha scritto una lettera a cuore aperto al Primo Ministro Boris Johnson per cercare di far cambiare idea al governo britannico, che aveva scelto di non rinnovare i buoni pasto ai bambini poveri delle scuole inglesi.
La buona notizia è che ce l’ha fatta!
Il centravanti, originario di Saint Kitts and Nevis, nella lettera ha spiegato le sue grandi difficoltà passate dovute ad episodi di razzismo negli stadi, anche da parte dei suoi stessi tifosi, e alla grande povertà vissuta sulla sua pelle da bambino, quando proprio i buoni pasto scolastici del governo gli permisero di continuare ad andare avanti e credere nel suo sogno di vestire un giorno la maglia della nazionale inglese e dei red devils.
La risposta del ministro non si è fatta attendere e i bambini poveri inglesi hanno potuto così riottenere il sussidio alimentare grazie all’azione di cuore dell’attaccante che per via della sua grande serietà, ha ‘’sconfitto’’ il governo.
Inoltre Rashford, durante la quarantena, ha contribuito a raccogliere 20 milioni di sterline ( 22 milioni di euro) sempre per combattere gli sprechi alimentari, raggiungendo quasi 3 milioni di bambini britannici , dando così un calcio alle disuguaglianze sociali di cui purtroppo sempre più bambini soffrono.
Nonostante le 38 presenze con la nazionale dei 3 leoni e i numerosi record battuti con la maglia dello United, Marcus non ha dimenticato le sue origini, rimanendo un sognatore con un cuore d’oro.
Commenti
Posta un commento