Napoleone aveva appena venduto la Lousiana agli Stati Uniti. Aveva deciso che bastava cosi’, che l’Inghilterra sarebbe diventata la prova inconfutabile della sua grandezza agli occhi del mondo intero. Erano gia’ quattro anni che aveva preso il potere, era tempo che tutti capissero che neanche un’impresa riuscita solo ai Romani prima di lui era impossibile per la nuova Francia. Bisognava sconfiggere un nemico prestigioso per incutere timore e rispetto, e poi trasformare quella vittoria nel simbolo piu’ prezioso di tutti. Conquistare l’Inghilterra era cio’ che occoreva fare. Ma le guerre costano, soprattutto se sono combattute contro avversari potenti, e l’Inghilterra lo era.
Anche Napoleone aveva bisogno di soldi, tanti soldi. La Louisiana era Francese ed era lontana. Acri e acri di terra coltivata a cotone a migliaia di chilometri da Parigi. L’Inghilterra invece era li, sull’uscio di casa, isolata da poche miglia di acqua dalle coste di Francia. Tre centesimi di dollaro per ogni acro di Lousiana venduto agli Stati Uniti. Totale, una quindicina di milioni di dollari che, ironia, gli USA pagarono a Napoleone prendendoli in prestito da una banca Inglese.
L’esercito di Napoleone era superiore a quello Inglese sulla terraferma, ma superare lo sbarramento di navi nemiche di Sua Maestà che proteggevano gli approdi più probabili era impossibile.Per trasbordare le truppe sull'altra sponda Napoleone pensò a palloni aerostatici che sorvolassero la Manica. I suoi soldati sarebbero passati sulla testa dei nemici e atterrati nel Kent, ma le correnti contrarie si rivelarono un alleato prezioso per gli Inglesi e il piano dell’attacco via aria fu accantonato per sempre. Nel frattempo minuscole navi da pesca armate di cannoni esploravano dal largo le lande più isolate del Nord Est dell’Inghilterra a caccia di un’alternativa. Lungo la costa del Northumbria cercavano varchi inaspettati da segnalare alla marina Francese, e per questo meno protetti. Gli Inglesi confidavano nelle rocce sommerse e negli approdi perigliosi battuti dal vento gelido che tirava dal mare. Nessuno sarebbe stato tanto temerario da tentare uno sbarco lassu’.
Tutta l’Inghilterra preparava la difesa. Ogni cittadino era chiamato a collaborare, chiunque avesse scorto una nave straniera avrebbe dovuto avvertire le autorita’, e se del caso reagire per rallentare lo sbarco nemico in attesa dei rinforzi. Anche la stampa combatteva la sua battaglia e i giornali diffondevano immagini grottesche del possibile invasore.
Hartlepool era un misero villaggio di miseri pescatori. Nessuno era capace di leggere ma tutti potevano riconoscere i disegni mostruosi che rappresentavano i Francesi.
Quella mattina le barche dei pescatori di Hartlepool erano rimaste nella rada, a mare c’era tempesta e il vento era cosi’ forte che avrebbe soffiato via anche un cristiano. Conoscevano quel mare meglio di chiunque altro. In un giorno cosi’ bisognava restare a terra, punto e basta. Ma inaspettatamente all’orizzonte si presento’ una piccola nave. E chi? Si chiesero tutti. Una folla angosciata si raduno’ sulla spiaggia di Hartlepool. I Francesi. Eccoli, infine!
I bambini di Hartlepool rimasero delusi. Avevano immaginato che nemici cosi’ temuti si presentassero con un vascello immenso armato di mille cannoni. E invece eccoli, su una piccola imbarcazione in preda alla furia del mare e del vento d’Inghilterra. I vecchi osservavano, indecisi su cosa fare. Era chiaro che mai quella barca ce l’avrebbe fatta. Tutto qui? Si chiesero i bambini. La folla resto’ a guardare finche’ quella barca affondo’. Fossero stati amici avrebbero provato a soccorrerli, ma erano Francesi. Lasciarono un paio di uomini sulla spiaggia, cosi’ per sicurezza e se ne tornarono al pub. Il vento si placo’ nella notte, e cosi’ anche il mare. Al mattino frammenti di legno, un paio di cappelli, tre casse vuote, furono spinte a riva. Pochi relitti che testimoniavano la fugace apparizione della nave Francese disgraziata. I bambini si contendevano ogni singolo pezzo come trofeo per ricordare la notte in cui i pescatori di Hartlepool avevano sconfitto Napoleone. Improvvisamente un ragazzino piu’ intraprendente degli altri lancio’ un urlo. Sotto un mucchio di detriti spinto a riva dalla corrente aveva scorto due occhi scuri che lo scrutavano. La spiaggia di Hartlepool si rianimo’, i vecchi si precipitarono. Sollevarono le assi e catturarono un derelitto naufrago francese. Faceva pena. Lo tirarono fuori da dove si era riparato. Era ancora piu’ brutto di quanto avevano visto nei disegni sui giornali. Piccolo di statura, aveva le braccia lunghissime e indossava una uniforme militare rossa con due strisce blu sui lati e le finiture dorate. Certo un ufficiale, decisero i vecchi di Hartlepool. Grandpa, chiese un bambino curioso a suo nonno, ma tu lo hai mai visto un Francese? No, gli rispose il vecchio, ma eccone qui uno! E indico’ quello sgorbio in divisa. Non avrei mai pensato che i Francesi avessero la coda, commento’ il bambino curioso.
I vecchi decisero che l’ufficiale nemico con le braccia lunghe e la coda era una spia, e fosse come fosse aveva diritto a una sorta di processo. Siamo pur sempre Inglesi, pensarono. Lo interrogarono. Chi sei? Cosa cercavate qui? Quanti eravate a bordo? Niente, lo sgorbio in divisa era terrorizzato da quella folla, si rifiuto’ di collaborare e di rispondere alle domande dei pescatori di Hartlepool, che pure indispettiti per l’atteggiamento del Francese ci provarono per due ore.
Impicchiamolo! Decisero infine. Sembro’ a tutti una condanna appropriata per una spia. Lo fecero subito, li sulla spiaggia. Lo appesero per il collo e lo guardarono morire. Quando il corpo resto’ inerte a dondolare mosso dal vento del mare nord, le braccia della spia Francese sembrarono ancora piu’ lunghe.
Quella fu la volta in cui i pescatori di Hartlepool per errore impiccarono una scimmia scambiandola per una spia di Napoleone. Del resto ad Hartlepool nessuno aveva mai visto un Francese e nessuno aveva mai visto una scimmia! Chi avrebbe mai pensato che era la mascotte della nave? Il fatto di avere la coda non basto’ a salvarla.
Ancora oggi gli abitanti di Hartlepool sono chiamati “The monkey angers”. Nel 2002 il candidato sindaco fece campagna elettorale travestito da H’Angus the Monkey e uso’ lo slogan “free bananas for schoolchildren”. Fu eletto per due mandati successivi. Gli scolari di Hartlepool non hanno mai ricevuto “free bananas”.
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