BREXIT & PREMIER LEAGUE


Dal 1° febbraio
l’Inghilterra di Boris Johnson è ufficialmente uscita dall'Unione Europea,
scelta che ha sicuramente stupito tutti noi che, inutile negarlo, abbiamo
sempre guardato la terra della regina come una meta ricca di fascino, per
ragioni storiche, aspetti culturali unici, e per quello spirito tradizionalista
che ha sempre contraddistinto il territorio d’oltremanica.





Questo avvenimento
storico-politico avrà sicuramente delle ripercussioni in ogni ambito. Persino
in quello sportivo, e precisamente calcistico.





Ma quali sono queste
conseguenze che ci possono essere sul calcio inglese, e precisamente sulla lega
più seguita al mondo, la Premier League?





È già in atto da tempo un
duro scontro tra la Premier League e la Football Association (FA) ovvero la
federazione inglese.





Motivo?





Le squadre di Premier
devono seguire dei parametri, secondo i quali nella rosa dei club sono
consentiti 17 giocatori stranieri e 8 britannici. Con la Brexit però le cose potrebbero
cambiare, e non in meglio, la Federazione ha infatti intenzione di variare
questi parametri, abbassando il numero di stranieri a 13 e alzando quello dei
britannici a 12, il tutto per dare maggior opportunità ai talenti locali di
emergere, cercando di sfruttare al meglio le risorse che si trovano in casa.





Fin qui nulla di strano,
l’Inghilterra è sempre stata un paese decisamente tradizionalista.





Questa eventuale
decisione però, se presa, causerebbe un danno enorme alla qualità della competizione
che potrebbe isolarsi repentinamente, rendendo così più difficili i
trasferimenti di giocatori provenienti da ogni altra parte del mondo che
probabilmente, loro malgrado, gradiranno maggiormente un trasferimento altrove,
come in Bundesliga o nella nostra Serie A, leghe in netta crescita, causando un
impoverimento persino economico.





Non è un caso che tutti i
20 club britannici si siano pubblicamente schierati contro la Brexit.





Inoltre, un’altra tematica
seria, che in seguito a questa eventuale modifica può espandersi, è la piaga
del razzismo, da sempre una delle maggiori problematiche globali.





Già perché brexit
significa isolamento, e isolamento vuol dire chiusura.





Chiusura verso gli altri,
verso le innovazioni e verso le diversità che a causa di provvedimenti di
questo tipo, spaventano sempre di più, tendendo sempre a un mondo ricco di odio.





Tutti coloro che amano il calcio e che hanno una visione lungimirante del pianeta sperano che questa disputa tra premier e FA si risolva al più presto, e soprattutto, nel modo migliore possibile, in modo tale che non ci siano conseguenze di tipo sociale ( legate al razzismo appunto) e sportive, riguardo lo spettacolo che ogni weekend la Premier League offre a milioni di amanti del football.









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