Si tira tardi, in Latteria San Mamolo


C’è qualcosa di nuovo a Bologna; anzi, se non proprio
d’antico, di conosciuto, che garantisce un buon sapore ed una calda
accoglienza.





Confidando nella sua clemenza, ho scippato al Pascoli l’incipit del suo “L’aquilone” parafrasandolo per introdurre la “Latteria San Mamolo” (di via, ça va sans dire, San Mamolo 58) così tanto conosciuta ed apprezzata per essere l’unico punto di ristoro prima di immettersi nel traffico di San Mamolo bassa e dei viali non solo dalle tante mamme e i tanti papà che accompagnano e vanno a prendere i figlioletti che frequentano le scuole dell’adiacente via Bellombra, ma anche dai residenti di questa parte di prima collina.









La nuova gestione, che ha inaugurato questo 2020, vede al timone, a rinnovarne si spera i fasti, lo staff al completo della Collina delle Meraviglie: Fabio Giavedoni, Giulia Guandalini e Giovanni Villa accompagnati dalla solida e solita presenza dello storico Gabriele  (vero trait d’union con le precedenti gestioni e la clientela affezionata).





Naturalmente, numeri e frequentazioni, viste le ridotte
dimensioni della Latteria, non
potranno essere quelle estive, ma più si avvicineranno a quelle di “Sbando”
il bel locale della Bolognina (nel mercato di via Albani) anche quello sorto da
un’idea di Fabio e Giulia in quel caso accompagnati nell’avventura da
Francesca, Marco e Lisa.









La filosofia comunque rimane intrigante: in questo caso, proporsi come un normale bar di quartiere con un’offerta qualificata di vino che permetta a chi torna a casa o esce per recarsi ad una cena di trovare la bottiglia giusta senza necessariamente doversi spingere fino in centro (se si escludono i negozi di alimentari generalisti ove la scelta di una bottiglia è necessariamente risicata e di bassa soddisfazione e tralasciando i locali high profile più vicini ai viali, per trovare un negozio che offra qualcosa del genere bisogna arrivare all'angolo tra Marsili e D’Azeglio).





La formula che definisce la “Latteria San Mamolo” potrebbe quindi essere (senza voler dimenticare la fondamentale funzione di bar di quartiere aperto dalle 7 alle 21 tutti i giorni escluso la domenica e con un prolungamento serale il venerdì ed il sabato) una vineria da asporto con assaggi potendo coniugare l’offerta di una quantità di ottimi apetizers e cichetti alla degustazione di bottiglie, anche al bicchiere, capaci di garantire sempre la completa soddisfazione del cliente. E in questo, la qualità delle bottiglie presentate, le scelte di Fabio non possono che rappresentare una garanzia assoluta.





Buone bevute, con moderazione, quindi.






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