Mi piace ricordare che tra coloro che si fecero portavoce delle popolazioni locali PRIMA della tragedia del Vajont non ci furono solo alcuni giornalisti e Tina Merlin, ma anche Franco Busetto e il PCI.
Perché, alla faccia di quanti sguaiatamente oggi denigrano -e altrettanto sguaiatamente riformano- il Parlamento, c'è chi ha ricoperto il proprio incarico con onore, rappresentando al meglio il proprio territorio.
E, anche a distanza di tanti anni, gliene va dato atto.
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Dal discorso pronunciato alla Camera dei Deputati, il 15 ottobre 1963:
"Lasciamo giudicare all'opinione pubblica la faziosità a cui sono giunti i servi della Confindustria, che scrivono sul Corriere della sera, quando ci hanno tacciato di sobillare l'odio e di montare una grossa speculazione politica, ricordandoci che sciagure come quelle del Vajont sono avvenute, anche in anni recenti, in altri paesi come la Francia, gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica. Dobbiamo dire subito "no", perché le sciagure avvenute in quei paesi non sono della stessa natura di quella che ha colpito le popolazioni del bellunese e della zona friulana. In quei paesi le sciagure non sono accadute perché gli invasi erano stati costruiti in zone geologicamente insicure, come è accaduto invece per il bacino del Vajont.
Da noi (e questa è la vostra più grave responsabilità) la minaccia era stata denunziata da anni. Ciò che è avvenuto era stato previsto. Le vite umane potevano essere salvate sol che si fosse fermata la mano a chi attentava alla vita degli uomini per accrescere i propri profitti."
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"La tragedia del Vajont", il testo integrale
Franco Busetto, donne e uomini della Resistenza
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