Gli sprovveduti


Ogni volta che sento pronunciare la frase “ l’Emilia-Romagna” è una regione contendibile”, in vista delle imminenti elezioni regionali, mi prudono le mani. Vorrei sferrare un cazzotto, metaforico, al malcapitato dirigente del centro sinistra che la pronuncia come se svelasse una eventualità che solo gli sprovveduti non sanno cogliere. Se oggi L’Emilia- Romagna non è semplicemente contendibile, lo è sempre stata ( dice niente il 99 a Bologna, e prima Parma?), ma fortemente a rischio di essere persa è a causa di questi dirigenti incapaci e sprovveduti. Infatti solo uno sprovveduto non poteva non capire che quando, 5 anni fa, votava solo il 37 % degli elettori, non si trattava di un semplice campanello d’allarme. Piuttosto di una tromba da stadio che ha emanato un suono  così assordante che avrebbe dovuto mettere in moto un processo formidabile di riforma, cambiamento, ricerca delle ragioni dello scontento, di umile e paziente capacità di ascolto di una società in trasformazione. Invece cosa ti combina il “ gruppo dirigente” del centro sinistra ? Innanzitutto dice, a quelle centinaia di migliaia di elettori che non sono andati a votare, che la cosa fondamentale è vincere! Dunque sbaglia chi non partecipa. Nessuna riflessione autocritica, nessun confronto con le ragioni del malessere. Una volta, nostalgia canaglia, quando si perdeva lo zero virgola si facevano congressi lunghissimi, si andava nella più sperduta frazione di paese a discutere, ascoltare, capire. Per la “nuova politica” l’importante è “vincere”. Poi, sempre il “gruppo dirigente”, si adagia nelle sue baruffe interne come se non ci fosse un domani. Ed ora arriva, ad una manciata di mesi dal voto, propinando una campagna di comunicazione sul fatto che” Siamo l’Emilia Romagna” ( che cosa voglia dire esattamente non si capisce), che siamo in testa in tutti i campi, che siamo una delle regioni più evolute in Italia ed in Europa. Auguri! Con questa litania che noi siamo, a prescindere, i migliori si va semplicemente a sbattere. Se non fosse a repentaglio la storia ed il futuro di una delle esperienze più preziose della vita politica, amministrativa, civile di questo Paese ci sarebbe da ridere. Non possiamo permetterci, anche come semplici elettori, di ridere ma di indicare i responsabili di una possibile disfatta storica, che consegna questo straordinario patrimonio alla destra più becera di sempre, quello si è nostro dovere farlo.


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