Promesse


Remember
the promise you made.
Dopo infiniti stand by i rilanci non sono più
possibili, che si tratti dell'impegno alla restituzione di un libro o di soldi,
di un viaggio o della promessa che non solo andrà meglio, andrà addirittura quasi
bene. Si sono impegnate garanzie oltre ogni ragionevole limite di solvibilità:
volontà e prudenza tra le prime.





Solo
l'amore eterno è giurabile per definizione. Non ha a che fare con la piccolezza
mondana di prudenza e volontà. In suo nome non servirebbe formulare alcuna
promessa. Ma se proprio si deve, considerare che si è attendibili una sola
volta, non conosciuta a priori. Magari non la prima, né la seconda o la terza.
E' l'ultima, in un eterno non perfetto: occorre partire da un punto, e si
trascuri il passato.





“Sai,
nel frattempo sono cambiate le condizioni a contorno … mi dispiace tanto.” E
giù un florilegio di periodi ipotetici e congiuntivi mancati come le promesse
non mantenute a cui si riferiscono: “se lo sapevo, poi”, “potevi dirmelo, così
mi organizzavo un po' prima”, “dai, non era il massimo, lo dovevi capire anche
tu che era un ripiego in attesa della soluzione”, “se dipendeva da me, a questo
punto eravamo a nozze”, “dovevo immaginarlo che erano solo delle balle / delle
fantasie.”





“Adesso
non importa più.” Ritorno definitivo all'indicativo presente.





Nell'arco
di tempo compreso tra promessa e disillusione, due possibilità di
sopravvivenza, entrambe sfibranti (spropositate e inopportune se si tratta di
promesse veniali o materiali, ma questo lo valuterete voi). Automi, dipendenti
da uno stato di pura attesa nel distacco passivo dalla realtà: la depressione
si prepara il nido. Oppure, impegnati a seguire con media diligenza la traiettoria,  lucidi come chi non serba speranza, si
mitizza l'inesistente al rango di capolavoro, si confonde consapevolmente la
promessa col sogno. Un millimetro prima del traguardo, si potrà decidere di
cambiare strada, o si sarà almeno pronti alla resa dei conti. Arriverà puntuale
una giustificazione preconfezionata, più umiliante della disillusione. Prima
dei titoli di coda, il promittente troverà comodo confondere imprudenza e
disimpegno con parole più grosse, fato e destino. Se sulle sue guance affiorerà
invece un rossore improvviso, i giochi si apriranno di nuovo al successivo
rilancio.





Foto di Lorenzo Rondali.


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