Ci sono storie che dovremmo leggere con attenzione e rileggere. Perché il bene è contagioso e fa stare meglio.
Parlo della storia del signor Romano di 84 anni che vive nella piccola frazione di Consuma, sul crinale del passo a metà tra le province di Arezzo e di Firenze, che ha deciso di aiutare un piccolo amico speciale, Jaffer di sei anni, non vedente.
Il padre, taglialegna macedone, ogni mattina all’ alba deve andare nei boschi e non può accompagnarlo a scuola, la madre non ha la patente e lo scuolabus che ogni mattino porta i bambini del suo paese e i suoi due fratelli a Pelago, dove si trova l’istituto, non ha il servizio di accompagnamento per minori disabili. Nonostante questo però Jaffer a scuola ci va ugualmente. Grazie al signor Romano.
Jaffer è non vedente dalla nascita, la sua famiglia è emigrata dalla Macedonia per curarlo e il destino ha voluto che andasse ad abitare a pochi metri dalla casa del sig. Romano.
“Vedevo quel bambino cieco, lo guardavo e mi veniva da piangere. Pensavo che per lui sarebbe stato impossibile vedere il sole, la luna, le stelle, il mare, la bellezza di questi boschi, il volto dei suoi fratellini, quello dei suoi genitori. È stato lì che è scattato qualcosa dentro di me. Dovevo aiutarlo ad andare a scuola”
E così, ogni mattina, alle 7.30, mette in moto la sua auto e parte verso valle, dove si trova la scuola di Jaffer.
Nel pomeriggio, al termine delle lezioni, lo va a riprendere e lo riporta a casa. 60 chilometri al giorno di curve e tornanti per cinque giorni a settimana.
“Il mio sogno è che questo ragazzino un giorno possa vedere la bellezza del mondo, immagino un momento, prima o poi, in cui lo chiamerò da lontano e lo vedrò correre allegro e felice verso di me, per abbracciarmi”
Una storia di autentica generosità, semplice, ma che in tempi bui come questi, brilla enormemente.
Grazie signor Romano!
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