Grizzana, Casa Morandi. Il Campiaro e dintorni


La notorietà di Grizzana è indissolubilmente legata alla vita e all’opera di Giorgio Morandi, uno dei più importanti artisti italiani del novecento, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo . Qui, dal 1913 al 1963, trascorse, assieme alle sorelle, gran parte delle estati. Dapprima ospite della famiglia Veggetti e poi, dalla fine degli anni 50, in una nuova costruzione in proprietà, incredibilmente sobria e minimalista, a pochi passi dalla precedente. 









Non voleva in nessun modo allontanarsi dalla visuale dei paesaggi amati e sistematicamente immortalati nel corso degli anni. In una occasione ebbe a dire “Andando su verso Grizzana, a un certo punto c’è una curva e lì quando si esce dalla curva, c’è il più bel paesaggio del mondo”. Nel 1985 Il comune assunse formalmente la denominazione “Grizzana Morandi” e, qualche anno più tardi per volontà della famiglia, Casa Morandi, con gli arredi e lo Studio conservati intatti come li aveva lasciati il  maestro, è diventata Museo accessibile al pubblico. Davanti alla Casa si trovano i Fienili del Campiaro, soggetto privilegiato della pittura morandiana, attuale sede  di numerose esposizioni e dell’Archivio Cesare Mattei, il conte della vicina Rocchetta. 









La gita cicloturistico inizia da Vergato, sul fondovalle Reno, per raggiungere, dopo circa 9 chilometri di salita, il capoluogo Grizzana.  Prima dell’ingresso in paese si incontrano la casa Museo, la casa Veggetti e i fienili del Campiaro. Conclusa la visita si prosegue. Il territorio, che con i suoi paesaggi ha saputo felicemente ispirare Giorgio Morandi, offre tanti altri motivi di interesse. Gli storici parlano di questo territorio come uno degli antichi corridoi commerciali etruschi, terra di confine tra Esarcato e longobardi, luogo di reiterate e secolari contese tra feudatari, signorie e liberi comuni. Usciti da Grizzana si va verso Monte Acuto Ragazza.
 









Per alcuni chilometri si pedala su una strada di crinale particolarmente suggestiva e panoramica: a destra la valle del Reno, a sinistra quella del Setta. Dopo la Prada si incontra l’antico borgo di Stanco, suddiviso in due nuclei, quello di sotto di origine trecentesca e quello di sopra, altrettanto bello ma di formazione successiva. 









Nei pressi del borgo un cippo ci ricorda il contributo dell’esercito del Sud Africa alla liberazione del nostro Paese dal nazifascismo. 









Proseguendo per Monte Acuto Ragazza si passa a lato del sito di scavo di un santuario etrusco di oltre 2.500 anni fa i cui reperti sono depositati al Museo Archeologico di Bologna. Una volta arrivati sul Poggio ad una altezza di oltre 700 metri si scende gradualmente fino a Ponte di Verzuno attraverso una fitta boscaglia, l’antico borgo della Scola ed una stradina un tantino dissestata ma costeggiata da affascinanti Case-Torri. Tutto molto bello. 









Da Verzuno, infine, si torna a Vergato planando su una strada, per lo più,  in dolce discesa.


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