NATO: Chi c’è c’è…e chi non c’è?!


Qualche giorno fa stavo ragionando sul concetto di gruppo, il sentirsi più o meno parte di qualcosa e quali effetti questo abbia su di noi e sulle nostre scelte. Se è vero che nella maggior parte dei casi fare parte di un gruppo 
è una scelta naturale ed istintiva, altre volte si tratta di una decisione puramente strategica. Un po’ come quando sei l’ultimo arrivato in ufficio o a scuola,vuoi solamente trovare persone con cui stare bene e trascorrere il tuo tempo e per farlo, una parte di te si affida a quella sorta d’istinto animale che,proprio come per l’appartenenza ad un branco, porta a scegliere degli alleati, più che dei compagni.





Facciamo uno dei nostri soliti esempi pratici, vi va?  Ve lo ricordate il ReLeone? Mufasa, indiscusso re del branco, tanto autoritario quanto amato e una criniera che pubblicità del nuovo shampoo Pantene, scansati proprio. E poi suo fratello Scar, decisamente meno amato, invidioso e un solo sogno nel cassetto:essere lui il capo. Tutti ricordiamo come va a finire la storia, Mufasa esce di scena e Scar spera così di prendere il potere. Ora, facciamo finta che il suddetto branco si chiami NATO e non sia fatto da leoni, ma bensì da  stati (creature decisamente più pericolose).Poi recuperate Mufasa e chiamatelo America, sostituite Scar con la Russia,agitate (non mescolate), et voilà,ecco servito l’argomento del giorno.





La NATO (North Atlantic Treaty Organization) nasce dopo la seconda guerra mondiale, con l’obiettivo di riunire gli stati Europei e gli Stati Uniti, per mantenere la pace e la stabilità a livello mondiale. Il branco NATO riesce a sopravvivere e sfida la sorte internazionale, facendo ricredere negli anni tutti coloro che pensavano che non ce l’avrebbe mai fatta. Al suo interno, Russia e Stati Uniti mantengono la loro rivalità cercando di pestarsi i piedi quanto basta a mantenere in equilibrio il tutto, mentre gli stati Europei, dal canto loro, si riparano sotto l’ombrello statunitense per proteggersi dalle piogge acide che cadono dal cielo russo. Tutto funziona, ma proprio come nel Re Leone, che cosa succede se Mufasa sparisce e resta solo Scar in circolazione?





Succede che è un problema,soprattutto ora che Trump annuncia il possibile ritiro dalla NATO, facendo intendere che questo è molto più che il mero capriccio di un bimbo dispettoso.Perché questa decisione?Semplice, Trump 
è un imprenditore e la logica imprenditoriale guarda all'equazione costi e benefici,dimenticando molto spesso tutto il resto. Il ragionamento di Trump è il seguente: perché devo spendere così tanto per una cosa così inutile (la sicurezza dell’Europa)? Tralasciando le smisurate dimensioni del suo ego, in aggiunta al fatto che non si tratterebbe della sola sicurezza Europea, il presidente Statunitense fa una semplice analisi CB (costi -benefici) ed evita accuratamente di considerare variabili, quali il lungo termine o il buon senso, che potrebbero dimostrare senza alcun dubbio il suo errore.





L’annuncio ha destato polemiche e preoccupazioni anche tra le fila statunitensi, dalle quali qualcuno ha urlato che si tratta di “pura follia”. In casa Europa la situazione non è certo migliore e anzi, tutto sembra giocare a favore della cara Russia. Infatti, se gli Stati Uniti si facessero da parte, sarebbe proprio lei a riempire il vuoto da loro lasciato, determinando un problema per tutti quegli  stati Europei, Repubbliche Baltiche e Polonia in primis, per cui la potenza Americana era garanzia di protezione.





Se nel Re Leone la situazione veniva salvata da un giovane ed inaspettatamente risoluto Simba, qui di eroi improvvisati non se ne vede l’ombra. Francia e Gran Bretagna, ormai non più in cosi buoni rapporti, sono entrambe consapevoli che, per il bene dell’organizzazione,dovrebbero lasciar perdere i loro dissapori e unirsi per colmare il vuoto lasciato ad Occidente. Tuttavia, questa opzione sembra lontana dal potersi verificare, soprattutto ora in tempi di burrasca Brexit.





Che cosa succederà? Difficile dirlo,con Trump impegnato nell'edilizia al confine con il Messico, il progetto di uscita dalla NATO sembra spostarsi ulteriormente nel tempo. Una cosa è certa,questo potrebbe essere uno di quei pochi casi in cui chi sarà fuori dal gruppo non sarà l’escluso, al contrario colui che ne detta comunque le regole.





Cari Guardamondo, com'è il detto?“Chi c’è c’è…e chi non c’è?!”


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