Chi percorresse via Altabella, si fermasse davanti al 15/b ed aprisse la porta dell’ “Enoteca Storica Faccioli” potrebbe avere l’impressione di essere entrato in una macchina del tempo. Certo, sulla sinistra non ci sarà più la vecchia signora Faccioli seduta dietro la cassa e non ci sarà nemmeno più, ad accoglierlo, il figlio (accidenti la memoria, ma mi scappa il nome) in maglioncino di cachemire rosso o giallo e cache-col in tinta. Ma gli arredi, i colori, l’atmosfera, questi sono ancora quelli del tempo, quelli che resistono immutabili dal 1924 e che hanno accompagnato in questi tanti anni gli incontri, le serate e le prime bevute importanti di tutti noi allora inconsapevoli, ma ora ben consci, della piacevolezza del tirar tardi.
Merito,questa emozionante e per certi versi sorprendente continuità storica (in una città invasa ormai da pseudo wine bar e bistrot che privilegiano il format naturale farlocco o la globalizzazione del decapato finto antico), dell’intelligente ristrutturazione conservativa (anche se non di ristrutturazione vera e propria si è trattato quanto, piuttosto, di una messa a norma e razionalizzazione degli spazi e dei servizi) voluta dai nuovi proprietari Elisa e Stefano (aiutati in sala da Alessandra che abbiamo già incontrato in una precedente puntata del nostro TiriamoTardi, precisamente quando parlammo dei “Tre Santi” di via Santo Stefano) che rinunciando, unica deviazione davvero significativa da quanto la memoria ricordi, al separé sul fondo del locale ha acquistato ariosità, luce ed eleganza.
Come è giusto che sia, qualcosa è però cambiato nell’ “Enoteca Storica Faccioli”. Sto parlando della proposta di etichette adesso molto orientata sul vino naturale e le sue declinazioni più accattivanti anche se non mancano, ovvio ,champagne delle più conosciute Cave e bottiglie di ottime cantine italiane e straniere soprattutto slovene e francesi (citarle tutte è impossibile e nominarne solo alcune sarebbe fare un torto alle altre) mentre, riprendendo la tradizione verace delle vecchie osterie, le poche ma gustose proposte culinarie variano dalla zuppa d’orzo alle classiche lasagne verdi alla bolognese, dall'insalata tonno cipolla e fagioli ai crostini gourmet (con anguilla affumicata o con terrina d’anatra o con burro e alici di Cetara) o dagli immancabili taglieri (in questo caso nobilitati da insaccati di grande qualità tra cui non posso non ricordare il Culatello di Zibello o il Jamon iberico de Bellota) a un interessante assortimento di Fois Gras.
Visto poiché siamo nel pieno centro della città, a due passi da Piazza Maggiore, subito dietro via Rizzoli e a poca distanza da via Indipendenza, non possono mancare le proposte pensate espressamente per il turista più curioso e interessato; si tratta di un paio di menù, disponibili solo a pranzo, che propongono un piccolo concentrato di bolognesità.
Certo di avervi incuriosito a fare un’esperienza da provare, e da ricordare, non resta che segnalare gli orari, invero complicati: l’ “Enoteca Storica Faccioli” è infatti aperta sette giorni su sette (tranne il martedì aperta solo la sera) dalle 12 alle 15 e dalle 17 alle 22 (la domenica dalle 17 alle 21) mentre il sabato l’orario è continuato dalle 11 alle 22.
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