Centinaia di berretti volano alti nel cielo


Il teatro del parco che nel sud della città copre 80 ettari ed è un luogo di passeggiate, sport e partecipazione, è felice di ragazzi felici.





La festa dei diplomati è piena di suoni, dei colori dell’estate che è già arrivata. Ma per chi studia, il tempo di fuori a volte è solo una finestra chiusa, il ‘tempo’ è quello che ti rimane per  la sfida che ti giochi da solo contro i test per entrare all’università, contro l’attesa dei genitori, contro il mondo ignoto che sembra lontano ma ti sta aspettando al varco.





Tu e le tonnellate di pagine, di formule, di istruzioni, che stai memorizzando.





E’ la lotta per la libertà, per una scalata sociale che può portarti su, per conquistare una vittoria che ti farà sentire un eroe, ma che ti giochi da solo. La paura è grandissima, l’adrenalina al massimo.





Devi anche fare il visto e affrontare per la prima volta le interviste burocratiche, trovarti coperture economiche, un parente che depositi 6.500 euro come garanzia, in una banca italiana, un padrone di casa vicino ad una delle università più prestigiose, che ti faccia un contratto adeguato: perché sei albanese, sei ancora extracomunitario.





La foto non è stata scattata a Cambridge o a Princenton, anche se la foggia dei copricapi e dei mantelli neri è proprio uguale; è il prestigioso Liceo Ismail Qemali di Tirana, che ospita una sezione bilingue italo albanese, una sperimentazione voluta dal Ministero degli esteri italiano. E la cerimonia di fine d’anno si ripete in quasi tutti i licei e gli atenei della piccola Albania, nelle numerose e affollate facoltà dei tanti atenei privati e statali. (ndr nella foto in basso a destra due studenti  neodiplomati: Fiona e Marvin che ha brillantemente superato i test  per accedere al Politecnico di Milano).





Studiare per loro è un privilegio, non solo uno status symbol. I genitori fanno qualsiasi sacrificio per dare questa opportunità ai figli. Loro l’hanno solo sognata.





I figli della sarta sono a Venezia ad Architettura,  Francesko, figlio del giardiniere dell’Ambasciata ha vinto premi internazionale nel settore delle ICT e studia nel New Jersey,  Suela figlia dell’autista musulmano ha ottenuto una borsa dal governo turco che non solo paga tutte le spese universitarie a Istanbul ma concede anche un bonus per i viaggi e l’alloggio. Il figlio del’estetista si  è appena laureato alla London School of Economics che la mamma dichiara orgogliosamente  essere fra le prime dieci università al mondo.





Far studiare è un anche business:  vista la tanta domanda, non manca l’offerta! Tirana e tutta l’Albania ospitano numerosissime scuole e università private inglesi, americane, turche, francesi, italiane, e la qualità è sorprendentemente alta  perché i diplomatici stranieri,  gli imprenditori europei  e in generale tutti i genitori investono sull’istruzione, nella consapevolezza che la minuscola Albania è un crocevia di interessi internazionali e ogni persona per motivi familiari, culturali o di studio trascorre una parte della sua vita in contesti linguistici diversi.





Quindi è d’obbligo pretendere subito un’educazione biculturale, multi linguistica e abituare i bambini a esprimersi  nelle lingue che la famiglia indifferentemente usa.





Più greco al sud, più italiano al nord, tutte le lingue del mondo a Tirana. I ragazzi albanesi hanno una naturale capacità di apprendere le lingue, ma fra  i 3.000.000 di immigrati residenti in Italia, i più bravi studenti dell’Università italiana e della scuola superiore sono di origine albanese. Coincidenza casuale? O interesse virale per lo studio?





A Tirana l’Università Nostra Signora del Buon Consiglio è la più grande università italiana all’estero con un’offerta formativa di  prestigio.  L’Universiteti  Katolik "Zoja e Këshillit të Mirë" è un ateneo privato la cui sede principale è a Tirana e rilascia titoli congiunti, ossia validi sia in Albania che in Italia, senza ulteriori iter burocratici. Al diploma di laurea vengono allegati gli stemmi universitari (università albanese e delle università italiana partner) e le firme dei vari rettori.





È stata istituita nel 2004 e costituisce una delle prime iniziative di istruzione universitaria privata in Albania. L'ateneo è gestito da una fondazione afferente alla Congregazione religiosa cattolica che ha stipulato accordi con l’Università Statale di Milano, con l’Università "Tor Vergata" di Roma, con l’Università dell’Aquila, con l’Università "Aldo Moro" di Bari, con l’Università di Firenze e con l’Alma Mater di Bologna per i Master.





Vi insegnano 334 docenti italiani nelle quattro facoltà di Economia, Farmacia, Medicina e Chirurgia (lauree in medicina, odontoiatria, infermieristica e fisioterapia) e Scienze Applicate (ingegneria civile e Architettura). I docenti sono in continua mobilità, visti i comodi voli fra Tirana e le principali città italiane e spesso fanno lezioni on line. Le presenze degli studenti a tutte le lezioni sono obbligatorie e registrate.





Ma come se non bastasse ogni anno si svolge a Tirana una vera  e propria Fiera dell’istruzione chiamata “Studiare in Italia” promossa dall’istituto di Cultura italiana a Tirana, in collaborazione con l’Ambasciata, che nel marzo 2018 ha coordinato l’offerta  formativa, gli stand e le visite di orientamento per gli studenti  dei  licei albanesi di ben 38 università italiane. Ben felici di sviluppare i loro settori internazionali e di aprirsi a nuovi paesi  i docenti dell’Accademia di Brera, Bocconi, Ca’ Foscari, Università di Bologna, Siena, Ferrara, Bari, Firenze, Politecnico di Torino e altre 30 prestigiosi atenei italiani hanno partecipato a quest’offerta culturale che porta fuori dai confini italiani esperienza, metodo, qualità e un corredo di risorse a sostegno dello studente. In Italia spesso distratto e poco attratto dallo studio accademico; nei Balcani invece la lingua dello studio e di un approccio profit  viene immaginata negli atenei  italiani.





L’Italia non è solo un’espressione geografica, ma uno stile di vita.





 Gli studenti  italiani se ne vogliono andare, gli studenti stranieri vogliono venirci a studiare!


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