A volte ritornano


A volte ritornano. In realtà, a volte siamo noi a tornare in luoghi, locali in questo caso, che già conosciamo e che ci piacciono stupendoci, a volte, di come siano cambiati strutturalmente o anche solo come proposte offerte. Questa settimana, quindi, siamo tornati a visitare tre posti che, per diversi motivi, ci sono particolarmente cari.





Caffè Delle Erbe




Cominciamo dal “Caffè delle Erbe” al 10/d di via Belvedere , proprio in piena zona di movida Mercato delle Erbe,, la movida più glamour e meno turistica. Rispetto alla precedente visita, (a inizio 2017) il locale è completamente cambiato: il bancone è nuovo e assai più razionale, scelta che, unita al nuovo luminoso colore alle pareti, regala una sensazione, reale, di maggior spazio a disposizione della clientela. Ma questa, ne converrete, per noi che amiamo tirar tardi abbandonandoci ad allegre e squisite bevute, non può costituire un incentivo alla visita. La vera novità, ciò che ci piace di questa sua nuova versione, è in realtà un approfondimento di quella che era già la sua propensione (sarebbe giusto cominciare a parlare di quanto importante sia stata l’idea del titolare e barman Christian) e cioè di puntare essenzialmente la propria proposta su una varietà di ben sessantaquattro gin diversi (avete letto bene, 64: si va dagli ormai classici anche se non sempre facilmente reperibili altrove Cittadelle ed Aviation, Haswell e Mahon, Cubical e ReDoor, Jinzu e Gun Powder, Gin Lane ed Hendrix in tutte le loro declinazioni ai nuovi e sorprendenti  Dutch Courage, Bloom, Nordés, Death’s Door, GinSul  o Generous) tra cui scegliere per un martini fatto a regola d’arte o un gin tonic che potrete chiedere  personalizzato grazie alla ventina di acque toniche disponibili o impreziosito da bacche e spezie diverse a sottolineare le botaniche caratteristiche di ogni bottiglia. Un “Caffè delle Erbe che d’ora in poi sarà bene abituarsi a considerare come una vera e propria, la prima in città, ginetteria (un termine dissonante che, però, regala bene il senso della sua realtà).





Caffè Sbando





Il secondo locale visitato, e di cui abbiamo già parlato nel dicembre dello scorso anno (vedi articolo qui) è lo “Sbando”. Nessuna variazione epocale i n questo coraggioso e avvolgente locale che occupa i box 31-32 all'interno del Mercato di via Albani al numero 14/2. A un anno dall'apertura, pochi, semplici e funzionali accorgimenti sono serviti a migliorare il servizio offerto e a sottolineare le differenze da tanti, troppi locali simili, simili ma senz'anima cosa che, invece, lo “Sbando” offre a profusione. Abbiamo trovato quindi, ad accompagnare i tipici ma sfiziosi cicchetti, una selezionata scelta di scatolette di pesci (sardine, sgombri, cozze, calamaretti e bacalhau, in varie salse e condimenti) sulla falsariga di quanto offerto dalle bodegas portoghesi e spagnole (e, per certi versi, alla maniera delle celeberrime e squisite scatolette di Moreno Cedroni) che vengono servite con polentine grigliate e verdure (insalatine fresche, verza scottata con uvetta o …). La vera novità, però, è strutturale: a sottolineare la vocazione al vino, ed al vino di qualità, due belle e funzionali scaffalature fanno adesso bella mostra di sé offrendo la possibilità di avere a portata di mano la gran quantità di vini che la ricerca capillare che Francesca e Marco e Lisa perseguono garantisce ai loro affezionati e grati clienti.





L'Enoteca dei Pigri




L’ultimo appuntamento è con l’ Enoteca dei Pigri di Piazza della Pace, l’unico dei tre locali che, rispetto alla precedente visita nel febbraio di quest’anno, ha cambiato indirizzo spostandosi … esattamente affianco alla precedente location. Certo, rispetto agli antichi Pigri, questo è completamente diverso, più moderno e razionale e, soprattutto, più grande. La seconda stanza ha dato la possibilità ad Alessandro e Andrea, i due soci e fautori di questa insolita esperienza, di poter proporre un menù da vera antica osteria (tagliatelle al ragù e lasagne, pasta e fagioli e tortelloni, ravioli di ricotta e tortelli di zucca e poi spezzatino e guancette di maiale, stracotto d’asino e stinco di maiale, tartare e taglieri proposti a prezzi davvero interessanti). La cantina, ovviamente, è cresciuta di conseguenza numericamente mantenendo comunque l’attenzione alla qualità e alla particolarità di etichette principalmente biologiche.





Tre locali da ri/scoprire, quindi, tenendo conto che, curiosamente, tutti e tre sono aperti dal lunedì al sabato per pranzo e dal pomeriggio a tarda sera.


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