Pasticceria Neri: una dolce storia dal 1930

Certo chi si aspettasse di trovare atmosfere d’antan, quelle che sarebbero obbligatorie per un locale che sulla sua pagina web scrive “… dal 1930, anno della fondazione della storica Pasticceria Neri …”, rimarrà deluso. Una incongrua ristrutturazione in anni recenti, ha distrutto ogni vestigia del passato, ogni vaghezza dell’antico sapore (si tratta pur sempre di una pasticceria). Siamo in via Saragozza, al numero 81, e la “Pasticceria Neri” al primo impatto ha un che di … farmaceutico (a questo punto si impone una spiegazione: è una mia amica di tempi passati, i tempi in cui, per lavoro e per diletto si battevano le cittadine tra Modena, Bologna e la Romagna in cerca di teatri e teatranti da scoprire, che definiva così i locali, bar, trattorie, osterie che,quelli erano i tempi, presi dalla fregola del nuovo per il nuovo, ristrutturavano dimenticando ciò che erano stati, il vero senso, e profondo, della loro stessa essenza). Per fortuna, nel caso della “Neri”, la ristrutturazione, per quanto impersonale, è comunque elegante (vabbè, a voler essere pignoli, quell’eleganza un po’ troppo asettica: esemplificando, un po’ quello che è stato per “Zanarini”, altro luogo culto stravolto da una ristrutturazione inopinata, e quello che, invece, non è stato per “Gamberini” in cui si è scelto di mantenerne linee ed arredi) e ciò che risulta, valorizzato da tutto quel bianco, è la indiscutibile varietà di forme e di colori, la qualità è indiscutibile, della produzione di dolci artigianali come i Saint Honoré, i millefoglie, i profiteroles, le sacher-torte, i Parsifal, le meringate, le torte bavaresi, le zuppe inglesi, le crostate di frutta, i plum cake, gli strudel di mele e la tanta, golosa e raffinata, pasticceria mignon, trancetti di  mousse e i rinomati bignè alla chantilly.

Altro punto di forza della “Neri” è l’attenzione riservata ai momenti più specificamente conviviali come il pranzo (in cui si possono gustare pochi ma curati piatti cucinati espressamente dallo chef), il the pomeridiano ingolosito dalla già ricordata pasticceria mignon nella appartata saletta riservata, o l’aperitivo in cui un ricco buffet di finger food accompagna una discreta scelta di vini al calice o in bottiglia (nazionali, regionali e champagne) e cocktail; il tutto condito dalla gentile e premurosa attenzione che contraddistingue un servizio attento e sollecito.

Per finire, ed incuriosire, la “Neri” sarebbe aperta tutti i giorni dalle 6,00 alle 22,00 ma non possiamo non sottolineare con un certo compiacimento per la squisita sensibilità nei confronti di noi che amiamo tirartardi, come il venerdì e il sabato il locale sia aperto tutta notte offrendo bomboloni, pizze, birra e cocktails. E chissà che una volta, una notte pardon, non ci si incontri.

 

Stefano Righini

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