IL PROGRESSO ALLA CANNA DEL GAS

L’agghiacciante notizia degli esperimenti su esseri umani con i gas di scarico non solo lascia di sasso, ma rende fin troppo facile il parallelo con i camion a gas. Diavolerie che i nonni degli attuali ingegneri tedeschi già avevano messo all’opera molti anni fa. Vien da dire che ogni popolo ha la sua vocazione. Ma sono facili battute che non vanno al sodo. La cosa su cui riflettere è un’altra.

Abbiamo vissuto millenni di umanesimo, di cultura dell’uomo come centro della nostra azione e meta dei nostri sforzi. La nostra religione venera un Dio che si è fatto uomo. I diritti di cittadinanza sono dell’uomo in quanto tale. I diritti umani sono il fondamento universale della società degli uomini. Esiste un diritto umanitario che vieta, in guerra, di sparare alla Croce Rossa. Potrei continuare ma il senso è chiaro. Ebbene, dopo tutto questo, ci sono anche uomini, capaci di teorizzare che in nome della scienza o del successo o della ricchezza, altri uomini come loro possono essere sacrificati. Il sacrificio come un male necessario. L’uomo diventa così un ingranaggio nel grande meccanismo del progresso. Un ingranaggio dove qualcuno può manovrare e qualcuno deve subire, se poi è fino alle estreme conseguenze, pazienza.

Ho visitato più volte Dachau, Aushwitz e Mauthausen. Al di là delle testimonianze delle torture, ovunque ho trovato le tracce evidenti di questa dottrina del progresso, ovunque laboratori, ovunque esperimenti da voltastomaco. Altri “studi e ricerche” del genere si sono svolti in Paesi diversi dalla Germania, non facciamoci illusioni. Quando il progresso diventa religione, ci si imbatte sempre in uomini che violentano altri uomini e altre vite. Corollario di questa gerarchia, sono le teorie che individuano uomini di serie a e uomini di serie b, cioè le cavie. In questi casi la scena si affolla subito di macellai che indossano il grembiule in nome dell’obiettivo più grande. Sonnambuli che passano il tempo a convincersi l’un l’altro che stanno agendo per il bene supremo, ad esempio combattere l’inquinamento da gas di scarico, e che quindi sono legittimati ad agire oltre qualunque giudizio.

La cosa su cui riflettere è allora questa: un’idea che rende accettabile la violenza sui propri simili porta con sé il rifiuto di secoli di crescita della civiltà occidentale, quella di cui andiamo tanto fieri, ma periodicamente questa idea torna a galla e non importa se spazza via sei milioni di vite o una sola. Ciò che importa e su cui riflettere davvero, è che anche la società più evoluta, anche l’uomo più acculturato, possono legittimare questo ed altro. Anche noi, che leggiamo queste notizie e scuotiamo la testa, non siamo immuni. E’ sciocco pensare che le cose brutte sono “il passato”. Le cose brutte sono nascoste dentro di noi. Per questo anche quando sento dire che “il mio cane è meglio di tante persone”, mi preoccupo e mi sento deluso.

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