Gelatauro: l'eccellenza del gelato nel cuore di Bologna

San Vitale è sicuramente tra le vie più neglette del centro cittadino. Una politica miope ed incentrata esclusivamente sul consenso facile ed immediato e che rifugge un qualsiasi progetto se non a lungo nemmeno a breve termine, ha portato a far sì che tutto il degrado delle adiacenti via Petroni e Piazza Aldrovandi (è proprio di questi giorni l’autoreferenziale annuncio delle oltre 4.000 multe comminate per violazioni alla pedonalizzazione della piazza; come se elevare un simile numero di sanzioni fosse un fregio da esibire e non piuttosto la dimostrazione di un qualcosa che non funziona e che forse non risponde né alle esigenze della cittadinanza né, soprattutto, ai desiderata ed agli intendimenti iniziali) si spostasse appunto in via San Vitale. Il discorso riguarda, principalmente la parte di strada che va da, appunto, Piazza Aldrovandi alla porta. Il tratto che si dirige alle Torri, invece, grazie alla lungimiranza di giovani imprenditori che hanno investito nell’apertura di piccoli ma accoglienti bistrot, enoteche, bar a vin, eccetera (il format più di successo, se non l’unico, di questi anni mangerecci in cui nulla sembra interessare se non una qualunque forma di food in qualsiasi modo venga proposta e presentata) ha conquistato faticosamente una propria connotazione modaiola che aiuta a mantenerne la vivibilità. Certo, anche nella parte da me forse apocalitticamente descritta come abbandonata a se stessa esistono locali di “resistenza”. Ma qui la situazione, e il lavorare, è sicuramente più difficile. Ne sa qualcosa Giovanni Figliomei dal 1998 anima del Gelatauro, la rinomata gelateria citata anche da importanti testate europee (il tedesco “Focus” e il londinese “Observer” tra gli altri) come eccellenza gelatiera internazionale. E ne sa qualcosa perché lui, di San Vitale, è un convinto ed assoluto sostenitore. Non si contano infatti, le battaglie, le petizioni, le iniziative da lui promosse volte a migliorarne la fama, a farne conoscere le potenzialità e realtà, a proporne la rinascita con iniziative condivise e non. E la maniera migliore per cercare di creare un polo d’attrazione forte nella zona, Giovanni lo ha individuato nella costante e pervicace ricerca della qualità ricercando personalmente le materie prime da piccoli produttori o da mercati locali senza aggiungere naturalmente alcun tipo di surrogato o conservante. Il risultato è un gelato particolarmente denso, saporito, dal gusto esotico ma che inevitabilmente riporta ai gusti della nostra infanzia (la mia, ad esempio, che ho vissuto in Abruzzo, che non è propriamente sud, ma garantisco che anche a Pescara l’arte e la cultura gelatiera era davvero all’avanguardia). Provate a provare, ad esempio, il gelato al cioccolato di Modica profumato all’arancia, zabaione montato e pistacchio siciliano o ancora quello al gusto di manna, che non ha nulla a che vedere con quella che una volta venne dal cielo, ma è una specialità siciliana, fatta con la dolce resina del frassino. Visto però che a noi, comunque e soprattutto, interessa il poter tirar tardi, dirò che il Gelatauro (il nome è quello di “… un essere mitologico, ovviamente. Non si tratta di una sfinge ed infatti tende a rispondere alle domande più che a porle, né di un minotauro perché tende a non mangiare i clienti, ma a farli mangiare. Abita al centro di un dedalo di stradine nel centro della città: il premio per chi arriva in fondo al percorso è un gelato delizioso, o il cioccolato fatto a mano, nonché colazioni, pranzi leggeri o pasticceria gustosa …”), che si trova in via San Vitale 98, è aperto dalle 8 alle 23, tutti i mesi dell'anno tranne l’invivibile agosto bolognese, e quindi è possibile spaziare dalla colazione al pranzo veloce fino all’aperitivo, cena e dopocena grazie alla pasticceria (dolce e salata) che arricchisce la proposta culinaria con ottimi piatti e una discreta (per un locale che non si propone certo come specializzato in questo) scelta di vini. Infine, in questo periodo natalizio, ricordate che il Gelatauro è anche ottima cioccolateria in cui è possibile trovare deliziose e coloratissime confezioni di prelibatezze (magari impreziosite ed accompagnate da piccole ceramiche di un’artigiana che vive e lavora nel quartiere) per un originale e goloso regalo in questo periodo.

Stefano Righini

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