Le Regioni (non più) Rosse

I giovani neo-elettori non sanno neppure di cosa stiamo parlando. Per gli altri è un ricordo (buono o cattivo a seconda della sponda da cui si guarda). Regioni rosse addio. L'impietosa analisi di Fausto Anderlini guarda all'ultima tornata elettorale come all'ennesima conferma di una tesi che il sociologo bolognese ha da tempo messo a fuoco: “Le regioni un tempo rosse non fanno più la differenza, Anzi ! La conversione renziana ne ha dissolto l'humus identitario per consegnarle al M5S o alla destra legoide con una sistematicità ancor più ferrea che altrove”. Il campanello, dentro il Pd, era suonato da tempo (Bonaccini eletto in una tornata dove è andato a votare il 37% degli aventi diritto; Merola costretto al ballottaggio a Bologna nonostante la debolezza degli avversari; grossi comuni dell'hinterland persi a raffica dai Democratici), ma nessuno ha azzardato una riflessione, tanto meno un tentativo di mettere in campo qualche rimedio. Noi ci proviamo, insieme a tutti quelli che, nonostante luglio (o proprio grazie al luglio sonnacchioso), avranno voglia di esserci. Giovedì prossimo 20 luglio alle ore 21 al Circolo La Fattoria (via Luigi Pirandello, 6 Bologna) Il Tiro e l'Arci Bologna hanno organizzato un dibattito che ha proprio questo titolo: “Le Regioni (non più) Rosse”. Sarà un modo, leggero (senza pesanti relazioni di fantozziana memoria né propaganda partitica spicciola) di discutere di un tema serio e importante. Ad introdurci in questa riflessione appunto il sociologo Fausto Anderlini, Nadia Urbinati (politologa, docente alla Columbia University), Piero Ignazi (professore ordinario a Scienze Politiche di Bologna), Stefano Brugnara (presidente dell'Arci Bologna), Salvatore Caronna (Il Tiro). Modera il giornalista Mauro Alberto Mori.

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