“I love you Cucombra”, così cantava Dino Sarti, indimenticato chansonnier della Bologna degli anni 70 ed 80, autore, tra le altre, delle popolarissime “Piazza Maggiore 14 agosto”, “Viale Ceccarini Riccione” e “Bologna Campione”. La cocomera di Dino Sarti e’ la quintessenza del piacere e di molte altre cose, perfino dei valori patriottici: “....Nel tuo ventre ci sono i colori della bandiera: Bianco, rosso, verde. Quella volta all'estero, quando ti servirono in tavola, mi misi sull'attenti...”. Una enfasi eccessiva, cabarettistica, burlesca? Può darsi.
Il messaggio e’ però chiaro: questa grossa boccia vegetale, verde con striature nere, e’ molto di più di un semplice frutto estivo. Intanto la forma sferica che la caratterizza , simbolo di una eternita’ senza principio e senza fine, attrae e stimola. Poi il piacere assoluto al palato coniugato a molteplici proprietà utilitaristiche: contiene un discreto quantitativo di zuccheri, soprattutto fruttosio, e vitamine A, C , B; la polpa è costituita per oltre il 90% di acqua; contiene poche calorie (30 per 100 grammi) ma una sola fetta di cocomero può innalzare il livello di energia del 23% grazie alla vitamina B6 che il corpo usa per sintetizzare dopamina; contiene il Licopene, pigmento che forma il colore rosso e che, come nei pomodori, contrasta i disturbi della prostata; dà una immediata sensazione di sazietà che lo rende l’ideale intermezzo tra un pasto e l’altro. Di più: pare che sia un rimedio ai problemi d’erezione maschile, una sorta di Viagra ortofrutticolo. In realtà contiene effettivamente un amminoacido che stimola la dilatazione dei vasi sanguigni concentrato però, esclusivamente o quasi, nella scorza esterna del frutto e non nella dolce polpa interna.
I cocomeri sono prodotti soprattutto in Cina, Iran, Turchia, Brasile ed Egitto. In Europa i principali produttori sono Spagna, Ucraina, Grecia, Romania ed Italia. A San Matteo della Decima (Bologna) epicentro di un territorio dove i cocomeri sono più dolci e saporiti, in virtù del maggiore potassio naturale presente nel suolo, si celebra ogni anno tra fine giugno e primo di Luglio, “Cucombra”, sagra del Cocomero e del Melone.
Il messaggio e’ però chiaro: questa grossa boccia vegetale, verde con striature nere, e’ molto di più di un semplice frutto estivo. Intanto la forma sferica che la caratterizza , simbolo di una eternita’ senza principio e senza fine, attrae e stimola. Poi il piacere assoluto al palato coniugato a molteplici proprietà utilitaristiche: contiene un discreto quantitativo di zuccheri, soprattutto fruttosio, e vitamine A, C , B; la polpa è costituita per oltre il 90% di acqua; contiene poche calorie (30 per 100 grammi) ma una sola fetta di cocomero può innalzare il livello di energia del 23% grazie alla vitamina B6 che il corpo usa per sintetizzare dopamina; contiene il Licopene, pigmento che forma il colore rosso e che, come nei pomodori, contrasta i disturbi della prostata; dà una immediata sensazione di sazietà che lo rende l’ideale intermezzo tra un pasto e l’altro. Di più: pare che sia un rimedio ai problemi d’erezione maschile, una sorta di Viagra ortofrutticolo. In realtà contiene effettivamente un amminoacido che stimola la dilatazione dei vasi sanguigni concentrato però, esclusivamente o quasi, nella scorza esterna del frutto e non nella dolce polpa interna.
I cocomeri sono prodotti soprattutto in Cina, Iran, Turchia, Brasile ed Egitto. In Europa i principali produttori sono Spagna, Ucraina, Grecia, Romania ed Italia. A San Matteo della Decima (Bologna) epicentro di un territorio dove i cocomeri sono più dolci e saporiti, in virtù del maggiore potassio naturale presente nel suolo, si celebra ogni anno tra fine giugno e primo di Luglio, “Cucombra”, sagra del Cocomero e del Melone.
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