Dalle terre strappate alle acque un cereale unico: Il riso del Delta del Po Igp

Il riso costituisce la principale fonte di alimentazione per circa la metà della popolazione mondiale. Il 92% della produzione e' realizzata in Asia. L'Italia e' il ventisettesimo produttore nel mondo ed il primo in Europa. La risicoltura nazionale e' storicamente concentrata nel cosiddetto  triangolo "d'oro" Vercelli-Novara-Pavia, con una importante eccezione: l'area del Delta del Po, tra le province di Rovigo e Ferrara. Qui la coltivazione del riso e' documentata fin dal XVI secolo. Una presenza correlata alle prime grandi bonifiche dei terreni paludosi e alla necessità di colture agrarie in grado di valorizzare immediatamente quei grandi areali prosciugati. E il riso consenti' di accelerare il processo di utilizzazione dei terreni salsi da destinare poi alla rotazione colturale, come testimoniato da una legge della Repubblica Veneta del 1594 che autorizzava la coltivazione del riso solo «per valli ed altri luochi sottoposti alle acque, stimati impossibili di asciugarli in tutto e di rendersi ad alcuna cultura». Ma se la relazione tra le terre prosciugate del Delta del Po e la risicoltura fu dettata inizialmente da ragioni di utilità spicciola, una sorta di "matrimonio d'interesse", il tempo e la inevitabile profondità dell'accoppiamento, hanno poi generato valori nuovi ed unici, da cui sono scaturite, negli anni recenti, le ragioni di una tutela europea di unicità, l'IGP (indicazione geografica protetta) "Riso del Delta del Po". La salinità dei terreni, ad esempio, ha conferito a questo riso una sapidità particolare. I terreni alluvionali, dotati di un'elevata fertilità minerale, in particolare di potassio, una maggiore resistenza alla cottura ed un elevato tenore proteico del chicco. La vicinanza al mare, con brezze costanti, minore umidità relativa, contenute variazioni di temperatura, piovosità generalmente ben distribuita nell'arco dei mesi, un microambiente  più che favorevole alla coltivazione. Le varietà coltivate e contemplate dal disciplinare IGP sono Carnaroli, Volano, Baldo e Arboreo. Le ultime tre varietà si prestano per la preparazione di ottimi risotti, timballi e supplì, mentre il Carnaroli è indicato per i piatti dell'alta ristorazione.

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