Vengono osservati, ma restano invisibili…

Ieri sera, in occasione della Giornata Nazionale della campagna #HomelessZero, promossa dalla Federazione italiana degli Organismi per le Persone Senza Dimora, sono stata alla proiezione del docufilm “Gli invisibili. Interpretato da Richard Gere, racconta la storia  di un uomo che attraversa un momento molto difficile della sua vita, nessuno a cui rivolgersi; un uomo disperato che si ritrova a non avere un posto dove andare. Inizialmente vaga tra le strade di New York, poi si rifugia al Bellevue Hospital, il più grande centro di accoglienza per gli homeless di Manatthan.

Qui inizierà a comprendere cosa  significa essere emarginati dalla società, ma stringerà anche un’ amicizia con uno stagionato conoscitore della struttura. Tra ilarità e disperazione, sarà questa amicizia la scintilla per George (il nome del personaggio interpretato da Gere) per cominciare a ritrovare la speranza di ricostruire una vita e soprattutto il rapporto con la propria figlia.

Un viaggio emozionante, uno spaccato di un mondo variegato, dove il fattore comune è il dramma di una vita sconvolta da un evento imprevisto, dalla perdita del lavoro, che trasforma dall’oggi al domani la propria esistenza.  La differenza tra chi è integrato nella società e chi all’improvviso si scollega da essa, è sottile.

“Gli invisibili” mostra una vicenda umana che riguarda tante persone del nostro tempo. Una storia che deve insegnare a non voltarci dall’altra parte, a volere un cambiamento culturale che possa restituire a quanti l’anno persa, una giusta dignità.

 

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