Torna Destro, Bologna riparte

Come in una fiaba.

Il “vissero per sempre felici e contenti” per il Bologna lo recita Mattia Destro, dopo più di un mese di astinenza, con una zampata a porta sguarnita tanto semplice quanto importante per far respirare i rossoblu, tornati alla vittoria dopo 7 lunghissime partite.

Donadoni, dopo l’esperimento fallito della difesa a tre, vira nuovamente sul 4-3-3 in quel di Sassuolo, restituendo al Bologna l’identità tattica che l’ha contraddistinto dall’arrivo in panchina del tecnico bergamasco. Ciò non rende di certo i felsinei brillanti, ma ottiene l’effetto desiderato: far riacquistare i giusti equilibri ai rossoblu, specie a centrocampo, terra di conquista laziale una settimana fa. Nonostante le occasioni continuino a latitare, infatti, il Bologna tiene il campo con ordine, concedendo pochissimo ai neroverdi ed imbrigliando la qualità delle frecce Berardi e Politano.

Nella seconda frazione di gara ecco l’episodio che svolta il match: stupenda combinazione a tre Di Francesco-Dzemaili-Destro, con il centravanti ex Roma abile a farsi trovare al posto giusto ed a concludere in rete a porta vuota. Degne di nota l’imbucata dell’esterno figlio d’arte (che emozione per i coniugi Di Francesco in tribuna: figlio e nipote che si sfidano in una partita di Serie A!) e l’altruismo del centrocampista svizzero, il quale si conferma, una volta di più, una spina nel fianco delle difese avversarie quando trova spazio per i suoi ficcanti inserimenti centrali.

Da quel momento in poi il Bologna soffre poco, se si esclude un grande intervento di Mirante che sventa un tiro dal limite di Acerbi. A differenza di altre apparizioni, stavolta i rossoblu non si arroccano dietro la linea del pallone rinunciando a ripartire, anzi gestiscono il possesso con lucidità e perizia nel ripartire. La chiave del match è tutta qui.

Bologna che riparte dunque, aggiudicandosi un successo che permetterà ai rossoblu di preparare serenamente l’impegno casalingo contro il Chievo Verona di domenica prossima. Dopo settimane vissute tra i fantasmi dei 7 gol incassati contro il napoli, la sconfitta in 11 contro 9 ad opera del Milan o l’incredibile rimonta subita a Genova, poter lavorare con la mente sgombra è già un enorme passo avanti.

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