La Cipolla di Medicina: fa bene alla salute e all'umore ma non si compra in farmacia

Medicina e' un Comune della provincia di Bologna che deve il suo nome, così almeno dice la leggenda, alla provvidenziale guarigione dell’imperatore Federico I Hohenstaufen, detto il Barbarossa, che di passaggio da quelle parti, gravemente ammalato, ritrovo' improvvisamente la salute, sorbendo un brodo locale in cui era caduta una serpe. Ai giorni nostri le proprietà terapeutiche di questa terra di mezzo, sulla via che da Bologna porta a Ravenna, si sono probabilmente trasferite nella più tipica delle sue colture agricole: la cipolla. Un ortaggio che ha proprietà naturali antibiotiche, antibatteriche, espettoranti, decongestionanti, diuretiche, depurative e fluidificanti. Medicina e' una delle capitali italiane della cipolla, sia per quantità che per qualità. La sua specializzazione nasce nei primi anni del novecento quando va in crisi la canapicoltura, fino a quel momento coltivazione predominante, e si sperimentano nuove colture sostitutive. Negli anni 60 Medicina e' già il mercato di riferimento per la definizione dei prezzi alla produzione dell’intera provincia di Bologna e di molte altre province e regioni italiane. Gli agricoltori locali danno vita ad un vero e proprio Distretto, si professionalizzano, costituiscono Cooperative per la lavorazione e la commercializzazione del prodotto, un Consorzio e un Marchio collettivo per la riconoscibilità e la  valorizzazione della origine e delle qualità intrinseche, una Fiera annuale, una Confraternita. Un'escalation che ha consentito alla Cipolla di Medicina di conquistare importanti spazi di mercato,  l'apprezzamento dei gourmet e degli chef, una ribalta mediatica importante e la prospettiva del riconoscimento della IGP europea. Non ultimo la qualificazione di tre distinte tipologie di prodotto per tre distinti utilizzi gastronomici: la Cipolla dorata, quella bianca, quella rossa. La dorata e' ottima per risotti, soffritti, sughi, zuppe e da cuocere al forno. La bianca per lessature, minestroni, frittate, salse e soffritti delicati. Infine la rossa, cruda, da sola o in insalate, per condimenti, contorni, brasati e spezzatini.

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