Per vedere l'orizzonte bisogna abbattere i muri

L’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle sarà ricordato per le barbarie, le diseguaglianze, e per i tanti muri. Se vogliamo che il 2017 sia migliore, bisogna abbatterli questi muri.
Il più famoso della storia, quello di Berlino, caduto ben 28 anni fa, accendeva la speranza per un mondo libero, ma  siccome fatichiamo ad imparare le lezioni dalla storia, ancora oggi, nuovi muri vengono alzati. Sono diversi fra loro per lunghezza, altezza, forma, ma fanno tutti la stessa cosa: separano pezzi di terra e persone.

Non è chiudendosi, tirandosi indietro, che faremo di questo mondo un posto migliore. La grave china che sta prendendo il vivere civile non è il futuro cui aspirare. E’ allora vitale riacquistare una responsabilità collettiva e lavorare nella prospettiva di cambiare le cose.

La strada è lunga, lenta, ma bisogna imboccarla, iniziando intanto da noi stessi, nel  comportamento quotidiano, al lavoro, a scuola, dentro le nostre case. La politica deve ritrovare il bandolo della matassa ed intervenire in modo coeso per fermare il dramma di chi scappa da guerre, soprusi, fame, dare risposte concrete per diminuire le disuguaglianze e ricostruire un alfabeto democratico.

Abbattiamo i muri che non ci permettono di guardare l’orizzonte e riprendiamo a camminare insieme: “Sul grande orologio del tempo c’è scritta una parola sola: ora.” (Miguel de Cervantes).

Commenti