Il PD non è il meno peggio

L'articolo di Mauro Alberto Mori "Unica linea politica: i grillini sono peggio" pubblicato da "Il Tiro" lo scorso 15 gennaio, in cui l'autore, evidentemente rivolgendosi a lettori di orientamento democratico e di sinistra, chiedeva che senso avesse oggi iscriversi al PD,  è in realtà una sorta di pubblicità ingannevole.

Pensavo infatti di trovare li' le motivazioni per fare un tuffo nella militanza politica.

Ansioso di tali novità (dell'antipolitica e del populismo non se ne può più) mi sono tuffato nella lettura per trovare le risposte che l'incipit dell'articolo prometteva.

In realtà durante la lettura ci si imbatte in una sequela di lamenti e di denunce (non nuove) sulla debolezza e sui difetti del PD  che farebbero desistere anche un fanatico della collezione delle tessere.

E' cio' di cui abbiamo bisogno?  Basta aprire una qualsiasi pagina di giornale per legger le medesime cose...se poi qualcuno non è sazio può sempre farsi un giro su Facebook: antipolitica a Balouss!


La domanda retorica che apre l'articolo a mio avviso andrebbe in realtà capovolta: "perché una persona di buon senso NON dovrebbe oggi militare nel PD?"


Trattandosi di scelte politiche veniamo brevemente ad esse: sulle politiche dell'immigrazione l'unico Partito che si è mosso con coerenza e coraggio sia nei confronti della Immigrazione di "necessità" che di quella a seguito di guerre e di persecuzioni è il PD (a prososito: gli esterofili tifosi di Corbyn si sono fatti silenziosi in questi giorni).

Analogamente ci si è mossi nel difficile equilibrio di restare "dentro" la UE e nel contempo forzarne e modificarne le politiche di austerità.

La Politica non è forse anche la difficile ricerca di compromessi e di gradualità soprattutto quando si è in posizioni di estrema debolezza come lo è l'Italia nei confronti dei principali Partner Europei? Oppure si dovrebbe sparare contro l'Euro e la UE per stare in mezzo alla GENTE?

Infine, ci si è finalmente ancorati al partito dei Socialisti&Democratici in Europa dopo più di un decennio di tentennamenti.

Si potrebbe fare anche una cernita di argomenti più "local", quali i diritti civili, le politiche inserite nell'ultima finanziaria, oppure analizzare i risultati delle politiche del lavoro (partendo dai dati INPS) ed io, nel complesso, sarei portato a concludere che il PD non sia "meno peggio" degli altri ma, al contrario si sia comportato bene a prescindere dalla demenza degli altri (e in ogni caso, c'erano le condizioni per fare meglio?).

Pur in mezzo ad errori e timidezze mi sembra che il PD si sia comportato bene anche nel delicato tema del rapporto tra pubblici poteri, istituzioni e lotta alla corruzione (indipendentemente dalla strumentalità degli altri).

Se poi si vuole uscire dal campo della politica in senso stretto e fare un ragionamento più articolato, avanzo 2 argomenti:


a) i numeri degli iscritti ai partiti crollano ovunque in Europa. Vi sono tendenze meno disastrose laddove i Partiti SocialDemocratici mantengono uno speciale rapporto Statutario con il Sindacato (vedi  SPD o Labour). Si tratta tuttavia di una curva decrescente meno pronunciata ma inesorabile.


b) ci si iscrive ad un partito a prescindere dalle scelte politiche contingenti di questo o quel gruppo dirigente.


Se è vero che la tendenza ad abbandonare la mlitanza partitica ha tante cause, non ultime quelle dettate dai cambiamenti nella struttura produttiva e nelle reti di Comunicazione, si puo' perdonare la riluttanza dei giovani, che in queste condizioni "lo nacquero", ma noi sessantenni vorremo negare un piccolo aiuto a quei (pochi e coraggiosi) Giovani che si iscrivono al PD per trovare li' le ragioni e la forza per continuare battaglie politiche e sociali nella società moderna ?

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