Cosa si cela dietro i dati della vittoria di Trump

Il clamore causato dal risultato sorprendente delle elezioni americane si è stabilizzato.

Ora, forse, è possibile cercare di capire meglio quanto delle varie interpretazioni e delle spiegazioni date regga alla verifica dei dati.

Inoltre è stata rilasciata una mole di nuove informazioni, scaturite da recenti ricerche che gettano nuova luce sul voto.

Questi i risultati delle ultime 4 elezioni USA in milioni di voti:

'16         Clinton     65,9                   Trump         63,0

'12         Obama     66,0                   Rommey     61,0

'08         Obama     69,5                   Mc Cain       60,0

'04         Kerry         59,0                   Bush            62,0

Come è facile rilevare, se si tiene conto del relativo aumento demografico intervenuto nel periodo di riferimento, l'elettorato Repubblicano è il piu' stabile . (Il risultato del 2008 fu influenzato in modo straordinario sia dalle eredita' negative della presidenza Bush che dalla "novita" perfetta della candidatura Obama).

Un altro dato di interesse è che la Clinton ha vinto di circa  6 milioni di voti su Trump  in California e New York, mentre è stata sconfitta di 3 milioni se si sommano a parte tutti gli altri 49 stati. Se si aggiunge la Citta di Chicago (Ilinois) ai primi 2 Stati i numeri divengono quasi 8 milioni  da un lato e circa 5 dall altro .

Veniamo ora alle letture del risultato apparse immediatamente dopo le elezioni. In questo articolo mi concetrerei su quella che ritengo più fuorviante:

A) I famosi sondaggi (tutti) hanno sbagliato in modo clamoroso la previsione

E siccome i sondaggi sono commissionati dal mondo dei grandi giornali metropolitani (una setta liberal) e commentati dagli specialisti della politica (establishment) ne conseguiva immediatamente un corollario :

B) I media, gli intellettuali e gli specialisti (alias i democratici) non azzeccano un sondaggio poiché hanno perso ogni rapporto con la realtà del Paese (la realtà del paese profondo, si usa dire)

Come stavano le cose :

Nell'ultima settimana prima del voto  i principali sondaggi convergevano su  proiezioni favorevoli alla Clinton tra il  2,5 ed il  3,5 % , con un margine di errore tra il 4% ed il 5%, il risultato finale, favorevole ad Hillary per  il 2,1% , sta ampiamente dentro le previsioni (scostamento prossimo all ' 1%).

Quindi i sondaggi in realtà hanno azzeccato le previsioni

Qualsiasi società di ricerca firmerebbe per una simile approssimazione.

Immediatamente dopo il risultato elettorale è partito l'attacco forsennato ai sondaggi (ed ai media che li pagavano e li diffondevano). In realtà il nuovo Gruppo di Comando del Partito Repubblicano non è interessato a migliorare le tecniche delle ricerche demoscopiche, quanto a continuare  la battaglia politico-culturale avviata durante la Campagna Elettorale con 2 obiettivi :

1) oscurare la sconfitta nel voto popolare di Trump (il peggiore risultato di un Presidente Eletto da 150 anni!)

2)  zittire i grandi giornali e ridurre all'impotenza le voci antiTrump.

Per fare cio' è necessario accreditare una diversa verità.

La narrativa   vuole che i Democratici e l'establishment (in USA un epiteto che richiude in se' scrittori, Università, giornalisti, attori, celebrità, ricchi, gay etc.) siano una unica Elite privilegiata, avulsa dalla realtà quotidiana e dai problemi della gente comune. Si vuole dipingere il mondo liberal come sordo al mondo del lavoro. Come se i 66 milioni di voti della Clinton fossero tutti "Establishment" (un establishment un po' numeroso) ed i 63 milioni  di Trump di onesti  lavoratori impegnati a mantenere la famiglia, a pagare il mutuo ed a sventolare la bandiera a stelle e striscie.

Poiché viviamo in un mondo molto piccolo e le idee per divenire dominanti devono essere sbandierate di continuo fra le  due sponde dell'Atlantico, sarà opportuno non abituarsi a  questa retorica e reagire ogni qualvolta  ci verrà propinata questa falsa verità (e ciò capiterà spesso).

Qui da noi abbiamo già, e più volte, subito le berlusconiane "alla gente non interessa" e abbiamo già dato anche con il   ritornello delle "periferie dimenticate"; non ci verranno risparmiate le trovate Trumpiane contro le Elites!? (e soprattutto contro UE , Onu , le misure per contenere i cambiamenti Climatici, i migranti ,etc).

L'onda culturale contro ciò che appare consolidato e razionale è potente e di facile presa nel mondo dei nuovi media.

Spachettare l'elettorato democratico, frazionarlo, e soprattutto sminuirne l'influenza nelle università, nell' industria cinematografica, nel mondo dell'informazione tradizionale, nei grandi colossi informatici che danno lavoro e ricchezza nelle due coste Americane,  sarà la principale preoccupazione dei Repubblicani nel prossimo futuro . E quanto più risulteranno incapaci di risolvere i problemi dei "bianchi incazzati senza titolo di studio" o di porre un rimedio alle "periferie dimenticate" tanto piu' saranno (saremo) esposti alla tentazione della scorciatoia politica rappresentata dalla ricerca di un capro espiatorio come sempre hanno fatto i movimenti reazionari.

Parimenti da parte dei democratici sara' importante ricercare nuove strade per allargare i consensi senza cedere alla tentazione di azzerare la coalizione maggioritaria costruita in questi anni .

Se non sono condivisibili le descrizioni che sono state fatte del risultato elettorale, lo sono tuttavia le conseguenze fin qui prospettate dai media USA.

Per i Democratici (e per i loro elettori) si tratta di una sconfitta grave e dalle implicazioni enormi.

Dall'accesso alla sanità alla scuola, dalla composizione della Corte Suprema agli accordi internazionali sul Clima , dalla Nato ai rapporti con la UE , una intera stagione di politiche e aspettative progressive verranno messe in discussione.

Analizzando le ricerche e gli studi usciti in occasione delle elezioni  non si puo' individuare una sola causa della sconfitta di Hilary e del Progetto democratico. Si possono tuttavia vedere quali e quanti spostamenti siano avvenuti nell'elettorato americano, nella società e rintracciarne qualche causa nelle trasformazioni della struttura produttiva.

Qualcosa era gia' stato anticipato un paio di mesi prima delle elezioni (i bianchi senza titolo di studio , citta' vs aree rurali ), qualcosa d'altro è emerso ultimamente dai dati sul mercato del lavoro e dalla diversa distribuzione dei nuovi lavori tra uomini e donne.

Al riguardo vi daremo una rassegna di dati ed analisi usciti in USA nei prossimi articoli.

 

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