L'Aquila 7 anni dopo: la ricostruzione infinita

Spettrale, morta, immobile dalle sei di sera alle otto di mattina. Stessa scena nei weekend e nelle feste comandate. L'Aquila, dopo sette anni da quel 6 aprile 2009, è un cantiere. Un cantiere infinito che vive delle voci degli operai, dei rumori delle ruspe, dell'odore della calce solo durante le ore di lavoro. Poi il silenzio. Qualcosa è stato fatto, le impalcature ci sono, le gru si vedono, ma resta l'impressione sconfortante di un impresa eterna: quella di ricostruire un intero centro storico di una città che si era formato nei secoli ed è crollato in una notte.

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