"E’ un olocausto. In questo mondo, noi non stiamo facendo niente mentre i bambini vengono macellati ogni singola ora. Non chiedetemi chi ha ragione e chi ha torto. Chi sono i buoni o i cattivi, perché nessuno lo sa. E francamente non importa. Ciò che importa è che sta succedendo ora sotto i nostri occhi e nessuno sta facendo qualcosa per fermarlo. Chi sta urlando per i bambini? Nessuno". A dirlo è Lucy Aarish, giornalista della tv di Stato arabo-israeliana, parlando dei bambini di Aleppo.
Aleppo, la città patrimonio dell’umanità dell’Unesco, martoriata della guerra civile e dai bombardamenti, dove è proprio l’umanità ad essere scomparsa, ed a pagarne le conseguenze sono soprattutto loro, i bambini. Vittime innocenti, che hanno vissuto anni infernali; la più grave strage dal dopoguerra ad oggi.
Oggi, giovedì 22 dicembre, l’Unicef lancia #AleppoDay, chiedendo a tutti noi cittadini di esporre sui nostri balconi una coperta, simbolo di calore umano e protezione; un gesto simbolico per dire no a questa atrocità e ribadire che i bambini vanno salvaguardati, ovunque essi si trovino, come recita la Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, perché i bambini di Aleppo non siano meno bambini degli altri…
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