Se andate da Porta Saragozza verso Porta D’Azeglio, lo trovate sulla vostra destra subito dopo lo sportello Unicredit ad una cinquantina di metri dall’imbocco di San Mamolo (l’indirizzo esatto è però Mura di Porta San Mamolo 5/d).
E se dico che lo avrete visto senz’altro, è perché quelle tende chiare ogivali sono davvero difficili da non notare. Ed anche perché quelle stesse tende (oddio, forse non esattamente quelle, ma insomma), se fate quella strada, le incontrate da quaranta anni esatti. E già, infatti il “BarPaolo” è aperto nello stesso luogo dal 1976. E visto che non è solo un ristorante, né tantomeno un bar, scommetto che almeno una volta vi ci sarete fermati: per un caffè, una colazione veloce o più rilassata, un pranzo non impegnativo ma accompagnato da materie prime e prodotti di ottima qualità, o anche per un breve break al pomeriggio o, per finire, un aperitivo allungato (il locale è aperto fino alle 22,00 ma chiuso il lunedì) o una cena anche post qualcos’altro.
E se metti caso non abbiate mai avuto l’occasione di fermarvi, sicuramente qualche amico o qualche amica, di quelli che amano vivere bene ed offrirsi piccoli piaceri quotidiani alla portata di chiunque ma che chissà perché vengono ritenuti alle volte troppo difficili da raggiungere, ve ne potrà raccontare gioie e piaceri. Intendiamoci; non è nulla di più di un american bar. Nulla più che? Siamo seri, la sua struttura è quella di un vero e proprio american bar, l’unico ormai rimasto in città, con un bancone circolare attorno al quale, a seconda del momento della giornata in cui ci si capita, ci si può accomodare su alti e comodi sgabelli (ci sono anche pochi pochissimi ed ambiti tavolini riservati, per lo più, ad una pausa più sostanziosa) per, appunto, colazione, pranzo, merenda, coffee break o aperitivo (e cena, naturalmente). L’arredo che, come si conviene, è bellissimo nella sua stagionata eleganza, è quello tipico (acciaio e legno) anni ’70 e tutto, ma proprio tutto, le pareti coperte da bottiglie (che siano whisky, gin, vodka, vino, o …) davvero difficili da trovare altrove. Ma è qualcos’altro, quello che fa la differenza, che lo rende praticamente unico nel panorama del nightclubbing (pre-nightclubbing, vabbè) cittadino. E’ il servizio, che è impeccabile nella sua informalità gentile, discreta e raffinata, a dare quel certo non so che di raffinata noncuranza. E’ quell’aria da “… ma guarda, non ci sono mai stato, ma è come se ci venissi da sempre …”, è l’atmosfera, rilassata, tranquilla, non affrettata (siamo sui viali, viale Aldini) e sembra davvero di essere altrove, non ci si stupirebbe di uscire e ritrovarsi affacciati su una grande piazza acciottolata nel centro di Parigi (dico questo, cito Parigi, perché un locale simile “Le Castiglione” esiste davvero, a Parigi, e il suo minuscolo dehor si affaccia su Place Vendome, proprio di fronte alle vetrine di VanCleef e Arpels).
Dei prodotti, poi, ho detto, ottima la scelta ed altrettanto squisita la qualità.
L’ultima volta che lo abbiamo provato lanciandoci in una mini orizzontale di cocktail martini (hemingway, e che altro) siamo rimasti colpiti dalla varietà di etichette, alcune delle quali (certo non sono, non siamo, così presuntuosi da pensare di conoscere ed aver bevuto tutti i gin esistenti, ma una buona parte di quelli che si possono trovare a Bologna, sì, quelli li abbiamo assaggiati) sconosciute secchissime ottime.
E quindi fidatevi del consiglio: il “BarPaolo” è davvero un ottimo, ed imperdibile, modo per tirare tardi in attesa di finire una serata.
Stefano Righini
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