Imprescindibile Destro

Bologna respira, dopo un paio di mesi vissuti in apnea, con l’ansia crescente di una vittoria che proprio non voleva saperne di tornare ad illuminare il campionato rossoblu.

Non è certo un caso che il suddetto periodo di crisi sia coinciso con l’assenza di Mattia Destro, bomber principe di una squadra che senza l’ex Roma risulta sterile davanti, incapace di creare (e tantomeno, ovviamente, di finalizzare) una mole di gioco sufficiente a garantire i tre punti tanto agognati.

Si può discutere sull’attitudine di Destro, sulla sua forza mentale: la verità numero 1 è che Mattia non sarà mai un leader emotivo all’interno di uno spogliatoio, né il trascinatore carismatico capace di guidare i compagni sull’onda della sua trance agonistica. La verità numero 2 è che il Bologna non ha bisogno che lo sia. I rossoblu necessitano come il pane, prima ancora dei suoi goal (che bene o male ci sono sempre stati e ci saranno sempre) o del suo atteggiamento, dell’equilibrio che Destro riesce a garantire all’intero undici in campo: il suo lavoro senza palla, per esempio, è tanto importante quanto scarsamente notato visto che nel compulsivo, quasi schizofrenico, calcio di oggi, viene percepito come più importante accumulare statistiche e segnature, a scapito di una lettura più sfumata e critica riguardo al lavoro di un attaccante.

Un altro aspetto sottovalutato del gioco di Destro è la sua capacità di fare salire la squadra, fondamentale specie nei momenti di massima pressione da parte degli avversari. Non è un giocatore dotato di un fisico massiccio, né un fulmine di guerra in progressione, ma è furbo e sa sempre dove posizionarsi in fase di non possesso, finendo spesso e volentieri per occupare la zona di campo giusta per mettersi in visione dei compagni in difficoltà, garantendo la possibilità di un lancio lungo verso di lui e lucrando falli vitali per interrompere il ritmo dell’attacco avversario.

Se a tutto questo aggiungiamo un goal ogni due partite, al di là si simpatie o antipatie (lecite, ci mancherebbe, anche se spesso abbastanza cieche dinnanzi alla realtà oggettiva dei fatti) non credo sia una bestemmia affermare che di italiani più forti di Destro, nel suo ruolo, ci siano al momento solo Immobile e Belotti.

Teniamoci stretto Mattia dunque, imprescindibile per le sorti di questo Bologna e potenziale utile risorsa per la Nazionale di Ventura. Se continua così, perché mai il CT azzurro non dovrebbe dargli una chance?

Commenti