Oggi si celebra la Giornata Mondiale contro la Povertà, istituita dall’ONU a ricordo del 17 ottobre 1987, quando più di 100.000 persone si riunirono al Trocadero di Parigi per affermare che la povertà è una violazione dei diritti umani.
Il Rapporto 2016 di Caritas Italiana sulle politiche di contrasto alla povertà consegna una fotografia allarmante; l’indigenza tocca l’intera società e non più circoscritta solo ad alcune sue componenti. E’ opportuno ricordare che la povertà non è solo mancanza di reddito, ma è anche strettamente connessa con l’accesso alle opportunità, la possibilità di partecipare pienamente alla vita sia economica che sociale del paese.
In Emilia Romagna sono quasi 70mila le famiglie che vivono sotto la soglia della povertà, che non riescono a vivere in maniera minimamente accettabile. Gli Empori Solidali crescono con un tasso annuo medio del 74,4%, circa 154.000 persone ricevono un aiuto alimentare, sempre più complesse sono le richieste di aiuto agli Sportelli Sociali dei quartieri, crisi dei sistemi economici locali con i suoi devastanti effetti occupazionali, ecc.
Nei giorni scorsi è stato presentato in Commissione Politiche della Salute e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna il progetto di legge “Misure di contrasto alla povertà e sostegno al Reddito” che istituisce il RES (Reddito di solidarietà), mettendo a disposizione tra i 30 e i 35 milioni all’anno che andranno ad aggiungersi ai 37 previsti dal SIA (Sostegno Inclusione Attiva). Uno strumento indubbiamente importante che deve essere accompagnato da scelte concrete che devono indirizzarsi sul rispetto per i diritti umani e la dignità di tutti, perché le ragioni delle troppe iniquità sono molteplici, ma tutte riconducibili ad un’ unica parola: esclusione.
[Il titolo riporta una citazione di Malcolm Gladwell]
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