La ministra degli Interni UK, lady RUDD (un nome un programma) ha proposto che tutte le imprese del Regno siano tenute a pubblicare l'elenco dei lavoratori stranieri che impiegaano sul suolo britannico.
Per sfuggire alle accuse di xenofobia, ha poi spiegato che sarebbe sufficiente un elenco indicativo dei numeri e delle mansioni. Lo scopo è chiaro: esporre le imprese a campagne di boicottaggio per la eventuale preferenza accordata ai lavoratori di importazione, notoriamente meno cari e con minori pretese.
Il partito dei Tory, faro mondiale, del liberismo, per cui qualsiasi cosa aiuti la competition ed il profitto è sacra sta perdendo colpi per inseguire i voti popolari della Brexit. Qualcosa di simile, più radicale, la propone anche Trump negli States: multare chi esporta lavoro, imporre dazi alle importazioni, espulsioni di massa per i migranti, costruzioni di muri etc. Voti "non olet"; peccato che la globalizzazione sia inarrestabile.
Eleanor Marx, nel 1891 (in accordo con Engels)l scriveva ai rappresentantii della Seconda Internazionale Socialista a New York: "la questione più urgente è impedire la introduzionedi lavoro "sleale" (cioè meno caro) da un paese all'altro, vale a dire [...] che siano importati dai capitalisti per abbassare i salari o allungare i tempi di lavoro o entrambe le cose".
Per affrontare questa piaga proponeva tra l'altro: [...] "un più stretto rapporto tra i partiti operai dei vari paesi istituendo un segretariato" ad hoc per lottare contro tale pratica.
Erano anni di grande deflazione e di crisi mondiale (dal 1873 alla fine dell'800), i prezzi agricoli, grazie all'apertura dei mercati, erano crollati del 65 % e milioni di lavoratori agricoli lasciavano le campagne per cercare lavoro nelle città o all'estero, facendosi così una concorrenza mai vista prima nel mercato del lavoro.
Tuttavia più tardi gli economisti scopriranno che furono anni di straordinario sviluppo e di crescita. In quegli stessi anni prenderà forma un imponente crescita dei partiti di massa, a base operaia, fra tutti, il piu' grande, la SPD, che diventerà il prototipo di tutti i partiti socialisti d'Europa.
Sono passati 130 anni ma siamo ancora li': i principali Paesi industriali devono affrontare una crisi profonda e ristrutturazione della base produttiva ed ulteriore globalizzazione aumentano la competizione tra i lavoratori e/o per il lavoro.
La Rudd e Trump lo hanno capito e danno risposte di pura reazione al fenomeno.
La sinistra sta ancora aspettaando l'ufficio di coordinamento internazionale (Europeo sarebbe già un buon passo).
Per sfuggire alle accuse di xenofobia, ha poi spiegato che sarebbe sufficiente un elenco indicativo dei numeri e delle mansioni. Lo scopo è chiaro: esporre le imprese a campagne di boicottaggio per la eventuale preferenza accordata ai lavoratori di importazione, notoriamente meno cari e con minori pretese.
Il partito dei Tory, faro mondiale, del liberismo, per cui qualsiasi cosa aiuti la competition ed il profitto è sacra sta perdendo colpi per inseguire i voti popolari della Brexit. Qualcosa di simile, più radicale, la propone anche Trump negli States: multare chi esporta lavoro, imporre dazi alle importazioni, espulsioni di massa per i migranti, costruzioni di muri etc. Voti "non olet"; peccato che la globalizzazione sia inarrestabile.
Eleanor Marx, nel 1891 (in accordo con Engels)l scriveva ai rappresentantii della Seconda Internazionale Socialista a New York: "la questione più urgente è impedire la introduzionedi lavoro "sleale" (cioè meno caro) da un paese all'altro, vale a dire [...] che siano importati dai capitalisti per abbassare i salari o allungare i tempi di lavoro o entrambe le cose".
Per affrontare questa piaga proponeva tra l'altro: [...] "un più stretto rapporto tra i partiti operai dei vari paesi istituendo un segretariato" ad hoc per lottare contro tale pratica.
Erano anni di grande deflazione e di crisi mondiale (dal 1873 alla fine dell'800), i prezzi agricoli, grazie all'apertura dei mercati, erano crollati del 65 % e milioni di lavoratori agricoli lasciavano le campagne per cercare lavoro nelle città o all'estero, facendosi così una concorrenza mai vista prima nel mercato del lavoro.
Tuttavia più tardi gli economisti scopriranno che furono anni di straordinario sviluppo e di crescita. In quegli stessi anni prenderà forma un imponente crescita dei partiti di massa, a base operaia, fra tutti, il piu' grande, la SPD, che diventerà il prototipo di tutti i partiti socialisti d'Europa.
Sono passati 130 anni ma siamo ancora li': i principali Paesi industriali devono affrontare una crisi profonda e ristrutturazione della base produttiva ed ulteriore globalizzazione aumentano la competizione tra i lavoratori e/o per il lavoro.
La Rudd e Trump lo hanno capito e danno risposte di pura reazione al fenomeno.
La sinistra sta ancora aspettaando l'ufficio di coordinamento internazionale (Europeo sarebbe già un buon passo).
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