Uno dei misteri italiani: l' Italicus

4 agosto 1974, ore 1,23 di notte. Il treno espresso Roma-Monaco delle ferrovie tedesche, l'Italicus, sta attraversando l’Appennino quando una bomba ad alto potenziale esplode nella carrozza 5. Nell’attentato perdono la vita 12 persone, 48 rimangono ferite. Poteva andare molto peggio, in realtà: se la bomba fosse esplosa nel mezzo della Grande Galleria, i morti e i feriti sarebbero stati sicuramente molti di più. Molti storici lo fanno coincidere con l’inizio dei cosiddetti anni di piombo, periodo di massima radicalizzazione dello scontro politico in Italia.La versione che trova più riscontri è quella di un attentato opera del terrorismo nero fiancheggiato dalla P2 e dai servizi segreti deviati, l'altra versione è che si sia trattato di una delle tante «stragi di Stato» volta a radicalizzare lo scontro politico e funzionale a mettere fuori gioco le ali politiche estreme, sia di destra che di sinistra, parlamentari e non. A tale teoria venne dato il nome di «strategia della tensione».

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