Un giardino segreto e prezioso

“… un luogo di incontro e di servizio alla ricerca del bello ... un posto dove restare umani e scoprire nuovi segni di quello che siamo …”.

Questo, stando alle intenzioni, stando alla linea programmatica (che volete, ogni tanto mi piace rifarmi a slogan, fonemi e frasi fatte così tipiche di un tempo che è stato), sarebbe “Zu.Art – Giardino delle Arti” in vicolo Malgrado.

Ed in effetti, questo è: un giardino segreto e prezioso, nel cuore di Bologna, in quello che era, una volta e nemmeno tanto anni fa, il giardino privato nel retro della Fondazione Zucchelli.

E che ora è aperto, lontano da percorsi urbani sovraffollati e sovraeccitati, lontano da imperdibili scenari da movida stracca e dovuta, lontano da accalcate masse informi e sudaticce. Un paradiso, dunque, o quantomeno, un lembo di. Lo spazio è davvero ristretto, lo spazio è davvero ombreggiato da alberi grandi e frondosi (il servizio comunale di verde urbano, si vede, fortunatamente qui non ci ha mai messo piede …), lo spazio è davvero tranquillo, non c’è musica sparata a decibel imbarazzanti, e il brusio delle poche persone che ogni sera hanno la fortuna di trovare posto nei pochi tavolini a disposizione (anche qui vige il diktat del trovarobato accumulato che però qui, è a formare un insieme particolarmente riuscito, allegro ed elegante, sarà il giardino poco o punto curato, le erbe che crescono libere, il ghiaino per terra che non infastidisce, nemmeno se hai i tacchi, nemmeno se non l0 conosci, perché, qui, è giusto, è giusto così, non avrebbe senso non ci fosse, come non avrebbero senso arredi più glamour, più di moda, più di design) e nelle poche sedie scompagnate e a loro modo allegre ed accoglienti, rimane quel che è, un brusio appunto.

Naturalmente, un luogo di incontri (e che per di più si chiama Zu.Art) non avrebbe senso se non proponesse anche altro a2016.07.12 - tiriamo tardi soddisfare oltre la vista, l’intelletto. Ed ecco quindi una programmazione intensa (a proposito, tempo permettendo e cioè sperando che la stagione si mantenga lunga a … lungo, il giardino resterà aperto fino ad ottobre) e a suo modo diversa, lontana da facili suggestioni e clamori indirizzati. Nel programma, folto e praticamente giornaliero, si alternano così kammerkonzert, incontri e conversazioni con artisti, mostre (nel piccolo delizioso spazio a questo adibito, una volta ad ambulatorio medico), letture, presentazioni di libri ed eventi culturali in genere. Il tutto in stretta e proficua simbiosi con Accademia e Conservatorio (la Fondazione Zucchelli, che ospita le serate, nasce infatti nel 1959 da un lascito testamentario al fine di assegnare borse di studio annuali ad artisti e musicisti, appunto, allievi dell’Accademia di Belle Arti e del Conservatorio G.B.Martini di Bologna).

Parlato del lato spirituale del giardino, non resta che passare a quello più epicureo che in questo caso è demandato a “Colazione da Bianca”, che in questa sede, presentato ed ideato com’è, assolutamente ci sta.

Oltre le consuete proposte, siamo sul vegetariano, insalate di couscous o orzo o farro o riso, pasta fredda, focacce accompagnate da varie e saporite salse, è possibile, comunicandolo per tempo per permetterne la preparazione e la presentazione, riservare menù di tipologie, costi e portate diverse, dal semplice aperitivo ad una cena veloce fino ad arrivare al catering per eventuali eventi si volessero organizzare.

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