Default…di pronuncia

La parola di oggi è DEFAULT

Default (pr. defoolt) viene dal francese ed ha il significato originario di “difetto”.

Nel linguaggio economico e finanziario si riferisce principalmente all’insolvenza di uno Stato rispetto alla possibilità di ripianare i debiti contratti ed è quindi inteso come il “fallimento” di uno Stato.

Il termine ha cominciato a ricorrere frequentemente in associazione alle profonde crisi economiche e finanziarie dei cosiddetti stati PIGS (in inglese “maiali” ), ovvero Portogallo, Italia, Grecia e Spagna laddove lo spettro piu’ o meno veritiero dell’insolvenza ha portato a drastiche misure di austerità i cui effetti hanno peraltro acuito e reso piu’ drammatiche le situazioni di Grecia e Spagna.

Altra espressione molto utilizzata è : “opzione di default” che sta ad indicare in informatica  la risposta automatica o pre-impostata rispetto ad uno stimolo e che è passata nel linguaggio comune come scelta predefinita e non modificabile.

La medicina amara di natura esclusivamente finanziaria non ha dunque sortito gli effetti sperati gettando luce sull’incapacità, anche a livello europeo, di affrontare il tema della crescita in maniera sana e sostenibile forse perché di “default” si è preferito adottare discutibili scelte pre-impostate e non flessibili rispetto a situazioni diverse e complesse.

Ricordate “Goganga” di Giorgio Gaber? Un immaginario paziente è affetto da un ridicolo “difetto” di pronuncia consistente in un fischio.

Per eliminarlo si rivolge al dottore che applica uno speciale apparecchio e intima 3 giorni di rigoroso silenzio.

Al termine della cura il paziente ritorna dal medico, il fischio è scomparso, ma la terapia non è riuscita il fischio si è trasformato in irriverenti pernacchie….probabilmente “di default”.

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