Loderingo e Catalano, che ingiustizia…

La storia è ingiusta quando dimentica chi sarebbe giusto ricordare e lo è anche quando altera il ricordo e distorce il profilo dei protagonisti.

E’ questo il caso di Loderingo degli Andalo’ e di Catalano dei Malvolti, che sono ricordati solo perché Dante li ha messi nell’ottavo cerchio dell’inferno fra gli ipocriti, con il marchio di frati godenti.

Catalano e Loderingo, sono nati a Bologna intorno al 1210, e insieme al domenicano Bartolomeo di Breganze, poi vescovo di Vicenza, hanno fondato l’ordine dei Cavalieri di Santa Maria, che aveva lo scopo di pacificare le citta’ italiane insanguinate dalle lotte fra guelfi e gibellini, di assicurare protezione agli orfani ed alle vedove, e di contrastare l’eresia. I cavalieri di Santa Maria erano monaci e al tempo stesso guerrieri. Catalano, ad esempio, fu uno dei comandanti della fanteria bolognese nella battaglia di Fossalta (1249), dove fu fatto prigioniero il figlio di Federico II. L’ordine era composto sia da chierici e sia da laici, aveva un ordinamento simile a quello dei templari, ai quali questi frati somigliavano nell’abbigliamento (tunica bianca e mantello grigio) e nei simboli (croce rossa in campo bianco con due stelle). Nella terminologia popolare venivano chiamati frati godenti o gaudenti, perché a differenza degli altri frati portavano armi, andavano a cavallo, mangiavano carne ed una parte di loro aveva moglie e figli. Nel corso del XIII secolo questi monaci ebbero un ruolo molto importante, e da Bologna si diffusero in molte altre città del nord dell’Italia. In quelle citta’, spesso dilaniate da aggressioni fra guelfi e ghibellini, da risse, da vendette trasversali e faide infinite fra famiglie e fazioni, i Cavalieri di Santa Maria, portavano ordine, ma anche leggi e nuovi ordinamenti. Per fare un esempio, Loderingo e Catalano a volte insieme ed a volte in modo separato fecero i podesta’ di Bologna 3 volte, di Modena, di Siena, di Reggio Emilia, di Parma, di Faenza, di Piacenza, di Milano, di Firenze e di diverse altre città. In quei Comuni Catalano e

Loderingo oltre a svolgere un’azione pacificatrice e di governo, portavano i principi dello statuto del Comune di Bologna, che era stato redatto dai giuristi dell’Universita’ e da Rolandino de Passeggeri che per 40 ha svolto la funzione di segretario del Comune ed è stato il vero artefice del Liber Paradisus. Bologna, che allora, dopo Cordoba, Venezia, Parigi e Londra era la quarta citta’ d’Europa e che nel 1226, insieme a Milano, aveva promosso la seconda lega lombarda, in sinergia con il Papa, attraverso i Cavalieri di Santa Maria svolgeva un’azione politica, diplomatica e militare a favore della causa guelfa. Nel 1266 quando Catalano e Loderingo, su richiesta dei fiorentini e su mandato del Papa svolsero il ruolo di Podesta’ a Firenze, istituirono il consiglio dei 38 buoni uomini, che elaboro’ il nuovo statuto della città , nel quale si sanci’ la presenza negli organi decisionali dei rappresentanti delle arti e dei mestieri fino ad allora esclusi. Questo muto’ i rapporti di forza fra gli aristocratici ed i borghesi nel Comune di Firenze, e a questo si ribellarono i ghibellini che vennero poi sconfitti ed esiliati. Svolto il loro compito, Catalano e Loderingo vennero allontanati dagli stessi guelfi su mandato del Papa e nel 1267 dopo aver fatto di nuovo i Podesta’ a Bologna, si ritirarono come semplici frati nell’eremo di Ronzano, fino alla loro morte, che avvenne per Catalano nel 1285 e per Loderingo nel 1293. Alla loro morte in Italia, solo 2 citta’ erano rimaste Ghibelline: Pisa e Verona. Dante, che fu un sommo poeta e un valoroso cavaliere fedente (l’elite della cavalleria d’assalto) nella battaglia di Campaldino, ma un pessimo politico, pur essendo un guelfo nero, mai digeri’ il ruolo di quei due bolognesi, che con il mandato del Papa, oltre a fare i pacieri avevano riformato le istituzioni fiorentine a favore dei Guelfi e, nella Divina Commedia, li infilo’ all’inferno fra gli ipocriti, con l’etichetta di frati godenti, senza spiegare cosa significava.

E noi, quando li ricordiamo, li ricordiamo cosi’...

E pensare che gli inglesi dal nulla o quasi si sono inventati Robin Hood e re Artu’ con i quali ancora oggi ogni tanto ci allietano...

Un modo piacevole, per ricordare Catalano e Loderingo , puo’ essere quello di visitare l’Eremo di Ronzano, dal quale di gode una splendida vista su Bologna, all’eremo si giunge dopo una breve passeggiata (15 min.) dal parco di villa Ghigi.

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