Cantiere Bologna, chi resta e chi va

[miptheme_dropcap style="normal" color="#222222" background=""]40[/miptheme_dropcap] punti dovevano essere e 40 punti sono stati. Il Bologna ’15-’16 è (praticamente) salvo, adesso occorre già proiettarsi nel futuro più o meno prossimo, per gettare le basi della squadra ventura.

Ma con quale obiettivo?

Se si tratterà di centrare la solita salvezza più o meno tranquilla, sono convinto che bastino 4-5 tasselli inseriti nei ruoli giusti per perseguirla, visto che l’ossatura di questa stagione è solida e, soprattutto, destinata a crescere dal punto di vista dell’esperienza e della personalità. Tutto questo, dando per scontato che i molti giovanotti che hanno mostrato lampi del loro talento restino a Bologna. Probabile? Francamente, no. Possibile? Con Corvino lo sarebbe stato sicuramente, senza il ds ex Lecce e Fiorentina il discorso è più articolato e sarebbe bene affrontarlo il prima possibile. Se avrà modo di leggerci, signor Fenucci, prenda nota.

Ma se l’obiettivo, com’è stato più volte ribadito dalla proprietà, sarà quello di migliorare gradualmente la posizione del Bologna all’interno del panorama calcistico italiano, gli interventi dovranno essere necessariamente di più. Solo che “quelli bravi costano” e di gente brava, per entrare quantomeno nella top ten del campionato, ne serve parecchia, diciamo almeno 6 elementi. Con annessi stipendi. Con annessi ego. Con annesse pretese. Qui si entra nel territorio dell’allenatore, ma si tratta di valutazioni che, in sede di mercato, andranno per forza fatte.

Detto questo, andiamo ad analizzare il Bologna di questa stagione reparto per reparto, cercando di capire chi dovrebbe essere confermato per l’anno prossimo e chi, invece, farà le valige salutando Bologna.

PORTIERI: Qui non si tocca nulla. Mirante, per quanto mi riguarda, potrebbe andare tranquillamente agli Europei ed ha giocato un campionato di ottimo livello, resta al 100%. Da Costa ha risposto sempre presente nelle occasioni in cui è stato chiamato in causa, è un grande professionista e non ha pretese per quanto riguarda il minutaggio. Il secondo portiere perfetto.

DIFESA: Partiamo dai “grandi vecchi”: Gastaldello e Maietta meritano la riconferma, hanno giocato un buon campionato e garantiscono solidità ed esperienza (elemento carente in una squadra dall’età media, complessivamente, bassa). Meglio il secondo del primo, ma entrambi hanno ancora molto da offrire alla causa rossoblù. Rossettini ha beneficiato dell’intuizione di Donadoni di schierarlo terzino, ruolo in cui le sue frequenti disattenzioni costano meno care che al centro della linea arretrata. Ha faticato tantissimo in avvio di stagione (come tutta la squadra, del resto), quando puntualmente gli avversari colpivano nella sua zona. Dall’arrivo del tecnico ex Parma il suo rendimento è migliorato ed è arrivato anche qualche gol (quello di Genova, al 90’, ha tutt’oggi un peso specifico enorme nel campionato dei felsinei). Come terzo centrale e preziosa alternativa al terzino destro, confermato. Oikonomou è, invece, un caso un po’ spinoso: trattenuto nonostante le sirene estive provenienti da Napoli (accompagnate da un bonifico da 10 milioni), ha avuto un rendimento altalenante. È giovane, crescerà sicuramente, ma davanti ad un’offerta congrua può partire. Per quanto riguarda Masina, il giudizio è unanime: al di là di qualche piccola sbavatura, è confermato ed intoccabile, le fortune del Bologna sull’out mancino di difesa passano da lui. Morleo, invece, quasi sicuramente partirà: il canale col Bari è aperto da Gennaio, probabile che il discorso di allora fosse stato solamente rimandato a Luglio. A Ferrari ritengo farebbe bene un prestito in B dove poter giocare con continuità, Zuniga e Constant dubito verranno riscattati.

CENTROCAMPO: Partiamo dalle conferme: Diawara, Donsah e Taider sono stati i perni della mediana rossoblù. Sono giovani, pieni di talento ed entusiasmo, il progetto bolognese poggia le sue fondamenta su di loro. Sul bambino ex San Marino si è fiondata mezza Europa: City, Bayern e Chelsea hanno chiesto informazioni, qui passa tutto il mercato rossoblù. Punto 1: bisogna decidere una volta per tutte se trattenerlo o meno. Punto 2: se si prende la seconda strada, il prezzo di mercato deve essere coerente col valore del ragazzo. Se io fossi il ds del Bologna (già, ma chi è, poi?) per meno di 20 milioni non mi siederei neanche a bere un caffè con un potenziale acquirente. Brienza ha giocato un ottimo campionato, a 37 anni suonati ha dimostrato di poterla ancora spiegare a molti colleghi più giovani, il rinnovo di contratto dovrebbe essere una formalità. Le note dolenti si chiamano Crisetig e Pulgàr. Il primo è semplicemente scomparso, poco considerato da Delio Rossi prima, epurato da Donadoni poi. Se ne diceva un gran bene, doti tecniche, senso tattico, visione di gioco. Macchè. Lorenzo si è sciolto come neve al sole, non mostrando mai quelle qualità che lo avevano fatto paragonare, tra gli altri, a Cambiasso e Carrick. Il riscatto sarà obbligatorio per contratto, poi gli andrà trovata una sistemazione, sempre che il tecnico non voglia provare a rilanciarlo. Difficile, ma non impossibile. Anche Pulgàr ha visto poco (e male) il campo. Fallito l’esperimento come mediano davanti alla difesa (disastroso contro Empoli e Roma), rivedibile il suo apporto come mezzala, ruolo ricoperto ad inizio campionato. Tutto lascia pensare, però, che gli verrà concesso un altro anno di tempo per abituarsi al campionato italiano, ma le occasioni che fin qui ha avuto le ha bruciate tutte. Brighi, infine, si è difeso benino facendo affidamento sulla sua esperienza e giocando forse anche più di quello che lui stesso si aspettava. Dipendesse da me non rimarrebbe, ma Donadoni sembra apprezzarlo.

TREQUARTI: Giaccherini è stato, di fatto, l’ago della bilancia del Bologna di quest’anno. Partito infortunato, ripresosi alla grande nella fase centrale della stagione, affaticato nell’ultima. Non è un caso che il periodo migliore del Bologna sia coinciso col suo picco di forma e rendimento. Tecnicamente si tratta d un giocatore fuori contesto, potrebbe benissimo ritagliarsi uno spazio importante in un grande club. Il problema è che fisicamente, anche quest’anno, ha accusato diversi problemi che lo hanno limitato. Se il Sunderland continua a chiedere 7,5 milioni come prezzo per il riscatto, non c’è una possibilità che sia una di rivederlo in rossoblù il prossimo anno. Fenucci si affida alla volontà di proseguire il rapporto con il Bologna da parte del giocatore, speriamo vivamente che basti. Mounier, dopo un avvio ottimo (individualmente, di squadra molto meno) si è progressivamente spento. Il cartellino è del Bologna, saranno valutate le eventuali offerte. Rizzo ha stupito per capacità fisiche e personalità, sebbene sotto il profilo tecnico debba migliorare molto. La sensazione è che il prossimo possa essere il suo anno. Accetto scommesse.

ATTACCO: Destro è il bomber che dovrà trascinare il Bologna nei prossimi anni, almeno nei piani della società. 8 gol non sono un bottino che soddisfa appieno, ma le qualità del ragazzo non si discutono, sarà confermato e guiderà l’attacco del Bologna. Floccari si era presentato benissimo con un bel gol a Sassuolo (contro la sua ex squadra) per poi incidere pochissimo negli appuntamenti successivi. Si sta parlando, ultimamente, di Borriello al suo posto, il che indica che la sua conferma non è certa.

Enrico Benuzzi

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