Il popolo che viveva sul tetto del mondo

Il 28 marzo del 1959 l'esercito cinese reprime nel sangue la ribellione dei tibetani e decreta la fine dell'indipendenza del Tibet, costringendo all'esilio il Dalai Lama. Il bollettino finale parla da solo: 80mila vittime (tra cui donne bambini) e 300mila profughi, accolti in maggioranza dalla vicina India.Il popolo tibetano che ha vissuto per secoli in autonomia sul tetto del mondo, tra spiritualità e lavoro della terra perde la sua indipendenza. Un clima di libertà e di quiete infrantosi contro le mire espansionistiche della più grande repubblica socialista di sempre, che con la forza continua a tenere prigioniero quel popolo. 

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