Underground

Cosa c'è nella testa di un terrorista kamikaze che, oltre ad uccidere dei cittadini innocenti, decide di immolarsi ?

Lo scrittore giapponese Murakami in un suo famoso libro "Underground" cerca di dare una spiegazione utilizzando un fatto di cronaca accaduto a Tokyo.

Il 20 marzo 1995 cinque adepti di una setta religiosa giapponese, Aum, salgono sui treni della metropolitana di Tokyo. Hanno con sé, in sacchetti di plastica, un gas potente, il sarin, creato dai tedeschi nel 1938, oggi noto come gas nervino. Con la punta dei loro ombrelli forano i sacchetti e fanno fuoriuscire il gas. Risultato: 3796 feriti, moltissimi in condizioni gravi, e 12 morti. Un gesto pazzesco. Immotivato. Non c’è a sostenerli nessuna idea di guerra santa, di affermazione di una religione sull’altra. Qualcosa di religioso è però in gioco, dato che sono membri della setta Aum guidata da un santone, Shoko Asahara.  Murakami dice a proposito dei seguaci della setta: sono passivi, anche quando uccidono con il sarin, perché l’unico vero combattente è Asahara, gli altri sono semplicemente inghiottiti e amalgamati nell’Io del capo assetato di battaglia.

Avevano nella loro testa l’idea di un ideale incrollabile di superiorità. Contro questo convincimento non è facile agire. Non si smonta l’irrazionale con il razionale. Non c’è ragionamento che tenga. L’estremismo è solo un effetto di questa visione pura e incrollabile che opera nello loro teste. Un furore che non si ferma neppure davanti al sangue versato, anzi se ne eccita, ne trae follemente lo stimolo per uccidere ancora. Conferma della fede.

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